Comune. Bonacci: “rinunciamo alle indennità”. Capalbo: “proposta inaccettabile"
Roberto Saporito
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È stato uno dei punti di forza della sua campagna elettorale;la rinuncia alle.indennità in caso di elezione a sindaco ed ai gettoni di presenza previsti per consiglieri comunali e componenti le varie commissioni.
Mario Bonacci ha lanciato la proposta anche durante la prima seduta del consiglio comunale ed ha fatto mettere a verbale la sua rinuncia. “Quanto a me spetvtante,ha detto,lo devolvero’ all’associazione Raggio di sole che si occupa di ragazzi diversamente abili, invito gli altri a fare lo stesso.” Bonacci, inoltre,ha promesso di presentare un apposito ordine del giorno e di coinvolgere l’intero civico consesso. Il candidato a sindaco, che ottenne oltre duemila consensi,mantiene le promesse fatte sul palco. “Al termine dei cinque anni, se anche sindaco ed assessori, rinunciassero alle proprie indennità, si metterebbero da parte ben 309mila euro che potrebbero essere utilizzati in diversi modi." Secca la replica del sindaco Capalbo (gli altri consiglieri e i cinque assessori non si sono espressi) “il nostro è un vero e proprio lavoro che ci costringe a mettere da parte la nostra principale attività, tra l’ altro per indennità non certo esose, svolgiamo a tempo pieno i nostri incarichi ed è giusto che vi sia una gratificazione economica.” Il primo cittadino chiarisce anche le cifre delle spettanze: 1400 euro.per il sindaco, 700 euro per gli assessori. Capalbo svela anche un retroscena che coinvolge Bonacci, "all’indomani della mia elezione ho contattato i miei avversari per verificare se vi erano o meno i presupposti di una possibile collaborazione, solo il prof. Bonacci non ha ritenuto opportuno rispondermi e ricontattarmi.” I due, oltre ad essere legati da rapporti di parentela, provengono dalla stessa area politica avendo militato entrambi nei Ds. Bonacci, qualche tempo fa ha deciso di abbandonare il Partito Democratico per aderire a Articolo Uno. |
PUBBLICATO 18/07/2017 | © Riproduzione Riservata

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