Dopo voto. Caiaro (PD); "occorre azzerare tutto, ripensare e ripartire"


Redazione

“Il maremoto politico che ha investito il Mezzogiorno d’Italia era cronaca di una morte annunciata.” Così Luigi Caiaro, consigliere comunale Pd, nonché capogruppo Acri in Comune e presidente della commissione bilancio.
“E’ chiaro e lampante che c’è un Meridione all’opposizione del governo centrale, tutto ciò è determinato dal fatto che negli ultimi anni il nostro territorio ha subito un violento impoverimento sia in termini economici sia per quel che riguarda le risorse umane. I governi di centrodestra hanno rastrellato i fondi europei portandoli al nord, il governo di Renzi ha stanziato gli 80 euro per aiutare le famiglie difficoltà, ma li prendono solo chi ha uno stipendio medio basso, i disoccupati sono stati esclusi a favore degli stipendiati del nord. Per non parlare della marea di soldi pubblici che da sempre assistono le industrie del Nord. Il successo del Movimento cinque stelle è stato clamoroso ed imbarazzante per le forze politiche tradizionali, nel Meridione il fallimento della cosiddetta vecchia classe dirigente ha assunto proporzioni catastrofiche. Non si tratta di parlare solo superficialmente e semplicisticamente del reddito di cittadinanza, il sud ha sviluppato un enorme rancore sociale vedendosi escluso non solo dalla ripresa economica, ma dalla speranza stessa di un miglioramento e di una emancipazione delle proprie condizioni. Il voto è stato quindi lo strumento per esprimere tutta la rabbia, la frustrazione ed il senso di esclusione. I partiti tradizionali sono stati spazzati via come foglie al vento, i moti populistici sono avanzati e la sinistra è in crisi profonda, catapultata verso un declino inesorabile, tutto ciò dovuto al fatto che il Pd ha voluto indossare necessariamente l’abito moderato per attirare i voti di centro, diventando a tutti gli effetti punto di riferimento solo delle classi medio alte. L’abolizione delle sezioni per dar vita ai circoli è stata una scelta disastrosa, i circoli sono entità astratte, riservati solo a chi è iscritto al partito, dove far emergere potenziali candidati in vista di tornate elettorali, le sezioni erano, invece, luoghi dove si discutevano le condizioni di vita, i bisogni ed i problemi della società, si discuteva e ci si confrontava. Adesso ci tocca ripartire, ripartire azzerando tutto, rimettersi a studiare per capire che cosa dovrà essere la sinistra nei prossimi anni, ripensare quindi ad una forza politica che possa ristabilire la connessione sentimentale con i suoi elettori, che sappia riaccendere la speranza di un paese migliore, che sappia ritrovare un vocabolario chiaro ed univoco, rinnovando completamente il programma e le proposte, offrendo le soluzioni alle nuove necessità di un mondo che cambia sempre più velocemente dove nuovi protagonisti si presentano e milioni di cittadini invocano una redistribuzione della ricchezza, nonché maggiore protezione e maggiore tutela di quei diritti inalienabili del genere umano.” |
PUBBLICATO 16/03/2018 | © Riproduzione Riservata

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