Ciao Angelo…
Piero Cirino
|
Ci sono morti che lasciano il segno. E non parlo dell’aspetto umano, della mancanza che ogni trapasso lascia in chi il trapassato lo conosceva. Ci sono morti in grado di generare presenza da un’assenza, di riempire straordinariamente il vuoto lasciato da un corpo che non c’è più.
Oggi non erano neanche stati affissi i manifesti che già la notizia della scomparsa di Angelo Toscano, soprattutto tramite l’amato e vituperato facebook, aveva permeato di sé l’intera città. Leggi Angelo Toscano e non ti dice nulla, anche perché tutto sommato il dato anagrafico non è neanche tanto originale. Ma se ci metti anche il soprannome della sua famiglia, cambia tutto. Perché Angelo della “Cucca” porta con sé una storia, che è la storia di una comunità negli ultimi decenni. Angelo non ha avuto alle spalle studi accademici, ma se gli davi un qualsiasi strumento musicale in mano era in grado di farne uscire una soave melodia. Basta sfogliare l’album di famiglia della nostra comunità per trovare il segno di una sua presenza negli eventi di maggior richiamo popolare da almeno quarant’anni a questa parte. Chiunque, soprattutto dai ’70 ai ’90, avesse avuto in mente di organizzare un evento qualsiasi in cui fosse prevista musica dal vivo, il nome di Angelo della “Cucca” sarebbe scattato d’ufficio. Angelo è stato un uomo del suo tempo, ma, avendo avuto il privilegio di conoscerlo, ho l’impressione che il suo tempo fosse passato da un po’. Il suo era un talento portentoso per la combinazione delle sette note e che non abbia espresso tutto il suo straordinario potenziale è un rammarico enorme. Proprio perché poteva fare a meno di un pentagramma, “Cucca” era un istintivo, un emozionale e in un mondo fatto di app in grado di sfornarti una canzone o di rigide codificazioni ci stava male. Era un elemento intrinsecamente connaturato a quella bellissima comunità che era la Padia del ventennio tra gli anni settanta e novanta. La vita può anche portarti lontano dal borgo, ma chi è cresciuto a Padia rimane un “padioto” a vita, e chi ha vissuto almeno l’infanzia a Padia sa chi era Angelo della Cucca. Ricordare una persona che non c’è più porta con sé il rischio della retorica e della banalità. Se non sono riuscito ad andare oltre, Angelo ti chiedo scusa, ma proprio non me la sentivo di lasciarti andar via senza un segno di affetto e gratitudine. |
PUBBLICATO 21/11/2018 | © Riproduzione Riservata
Commenta la news
Ultime Notizie
COMUNICATO STAMPA | LETTO 1376
Franca Sposato nuova Presidente Fidapa
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ... → Leggi tutto
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ... → Leggi tutto
EDITORIALE | LETTO 1055
Spopolamento, mancanza di servizi e nuove abitudini
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ... → Leggi tutto
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 7661
Acri, tra speranze stanche e promesse vuote: i giovani tra fuga e clientelismo
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ... → Leggi tutto
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ... → Leggi tutto
IL FATTO DELLA SETTIMANA | LETTO 1307
Maggioranza alle strette
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fi ... → Leggi tutto
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fi ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 599
Biglietto di solo andata
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad uno spettacolo del teatro dell’assurdo. Uno spettacolo ... → Leggi tutto
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad uno spettacolo del teatro dell’assurdo. Uno spettacolo ... → Leggi tutto




