COMUNICATO STAMPA Letto 21708  |    Stampa articolo

E' coraggio... Non arroganza da parte del sindaco

Foto © Acri In Rete
Consiglieri di Maggioranza - Giunta Comunale
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Quello che altri preferiscono chiamare arroganza, per noi consiglieri di maggioranza ed assessori è semplicemente coraggio.
Mettere in discussione la tenuta della maggioranza al solo fine di non venir meno ai propri principi morali e all’osservanza rigorosa delle prerogative che la legge assegna al Sindaco, legittimamente votato da 6100 elettori al primo turno (49,54% dei votanti) e vincitore al ballottaggio con oltre 5200 voti (60% dei votanti), è un atto rivoluzionario in tempi in cui i più invece sarebbero incollati a quelle che comunemente vengono definite “poltrone”.
Per noi è un atto di amore per la città !!!
Decidere, insieme al Sindaco, di portare avanti l’attuazione del programma elettorale, per come votato dai cittadini, senza accettare diktat da nessuno, senza subire pressioni né condizionamenti, non è l’esternazione di un comportamento arrogante, quanto piuttosto un atto di dovere e rispetto delle scelte dei cittadini.
Sono stati diciotto mesi di duro ed intenso lavoro, mesi durante i quali si è programmato ed investito tanto ed i cui frutti e risultati, in parte già raggiunti, si vedranno nella loro totalità, a breve, quando verranno avviati i numerosi cantieri per l’adeguamento e la ricostruzione di nuove scuole, e si procederà, dopo anni di totale abbandono, al rifacimento della rete idrica.
Nel rispetto dei ruoli che ci sono stati assegnati dai cittadini abbiamo sempre cercato, mettendoci tutto l’impegno possibile, di operare nell’interesse esclusivo della collettività pur con le difficoltà determinate dal dissesto finanziario.
Ma con la consueta trasparenza che ci contraddistingue abbiamo anche il dovere di parteciparVi le continue pressioni e i beceri tentativi di destabilizzazione e delegittimazione del lavoro svolto e della stessa maggioranza, ad opera di chi aveva ed ha rispetto a noi, una diversa concezione di quello che è l’interesse collettivo ed il bene comune.
Abbiamo sempre ritenuto, sin dai primi mesi del nostro insediamento, a differenza dei due consiglieri del gruppo Acri in Comune, che non ci fossero vinti e vincitori, che non ci fossero persone da distinguere e magari privilegiare solo sulla base della vicinanza a questo o a quel consigliere.
Ma solo cittadini da amministrare senza preferenza alcuna!
La moralità – cari Consiglieri Luigi Maria Caiaro e Giuseppe Intrieri – non si proclama riportando fedelmente antichi brocardi di filosofia.
Piuttosto la si applica e la si osserva rigorosamente nella quotidianità.
È moralmente ineccepibile e rientra fra i compiti di noi tutti, togliere spazio alle proprie attività lavorative, alla propria famiglia, ai propri cari, operando quotidianamente all’interno della sede comunale, indipendentemente dai ruoli, ed avendo come unico principio ispiratore della propria azione la risoluzione dei problemi della città.
In tal senso ciascuno di noi, in un gioco di squadra, sovente si è recato e si reca ancora presso gli Uffici della Regione, piuttosto che della Provincia, al fine di intercettare quanti più fondi possibili monitorando finanche, in alcuni casi, lo stato di attuazione delle numerose istanze di finanziamento ancora in corso.
E tutto ciò mentre altri hanno invece preferito vivere la funzione che i cittadini gli hanno assegnato per autopromuoversi personalmente, senza tuttavia portare alcun risultato concreto nell’interesse della città.
È immorale assumere una posizione incoerente – come ha fatto il Consigliere Intrieri - rispetto al progetto di ricostruzione della scuola primaria in località Duglia, dopo peraltro aver incontrato i cittadini di tale comunità, i quali hanno condiviso con l’amministrazione l’esigenza di avere una scuola in tale sito, pur essendo stato incaricato dalla precedente amministrazione commissariale dello studio tecnico economico circa la fattibilità del progetto di adeguamento sismico Scuola dell’Infanzia e Primaria Duglia, per un importo complessivo di € 11.590,00.
Quindi, in tal caso, ci si paga (profumatamente) per redigere il progetto di adeguamento sismico della scuola suddetta nel quartiere di Duglia, si propone sempre come tecnico incaricato la demolizione e ricostruzione della scuola, sempre nello stesso sito e poi da consigliere comunale, stranamente !!! – si cambia idea e si assume posizione circa l’inopportunità della costruzione di tale scuola in quella che oramai non è più periferia di Acri, ma Acri città.
A proposito di coerenza, allora viene spontaneo chiedersi : si era in malafede prima, o lo si è ora !!!
E’ immorale pretendere di condizionare la libera e democratica discussione sul piano del dimensionamento scolastico da proporre alla provincia, nel tentativo di privilegiare istituti superiori autonomi, a favore di altri.
Anche in questo caso per ragioni note ai più, si sarebbe dovuto tenere un comportamento di assoluta equidistanza, che in realtà volutamente non si è assunto.
In futuro si potrà anche addivenire ad eventuali scelte di questo tipo, ma dovranno essere frutto di ragionamenti oggettivi, basati sui numeri e non su meri calcoli opportunistici.
E’ immorale rivolgere accuse becere e gratuite, così come pretendere di dare lezioni agli altri sedendo sullo scranno di una presunta superiorità culturale, etica ed intellettiva, che sicuramente noi non riconosciamo loro.
Se a questo aggiungiamo le vili accuse rivolte ad offendere chi dopo anni di sacrificio, senza godere di alcuna rendita di posizione, ha legittimamente concluso percorsi di studi anche universitari, inserendosi nel mondo del lavoro e avviando autonomamente studi tecnici e professionali, pregiandosi oggi uno dei due consiglieri comunali di Acri In Comune di occupare posizioni lavorative di prestigio ereditate esclusivamente per successione familiare e non conquistate attraverso procedure concorsuali, allora umilmente ci sentiamo di dire a costoro : forse sarebbe meglio tacere,guardarsi allo specchio e fare un po’ di autocritica.
E’ immorale pensare di condizionare in maniera subdola la normale dialettica interna ad una maggioranza assumendo posizioni volutamente divergenti, frutto solo di meri calcoli opportunistici.
L’amico del mio nemico è mio amico – ci verrebbe da pensare!
A tal proposito, ricordiamo, la vicenda delle deleghe consiliari che uno dei due esponenti di Acri in Comune, in preda ad un delirio di autoesaltazione, ha strenuamente difeso, pubblicizzandole addirittura sui propri profili facebook, mentre l’attuale capogruppo le ha aspramente criticate, finanche in consiglio comunale, a tal punto da costringere il Sindaco e gli altri Consiglieri comunali a rivederle.
È una stupidaggine poi far passare come atto addirittura contra legem, in riferimento al normale avvicendamento del ruolo di Presidente del Consiglio, che da persona e politico perbene, dopo il suo allontanamento dalla lista che lo vedeva rappresentante, ha rassegnato le dimissioni in maggioranza, un accordo politico che ha visto convergere sulla figura del Consigliere Angelo Gencarelli, rappresentante della lista Nuovi Orizzonti, quasi tutta la maggioranza che liberamente si determinerà in maniera consequenziale in Consiglio comunale.
È becero e segno di un atteggiamento ostruzionistico a priori, nonostante la determinazione di tutto il gruppo consiliare, assumere posizioni di contrasto per mere ambizioni personali.
Il Consigliere Luigi Maria Caiaro, infatti, autocandidandosi, senza il consenso di nessuno, finanche del suo compagno di banco in Consiglio Comunale, sic et simpliciter ha chiuso ogni discussione politica al riguardo affermando : “o sono io il Presidente del consiglio o io non rispetto nessun accordo politico”.
La verità dove sta ??? Bhe nella considerazione che nessuno di noi e successivamente anche lo stesso Sindaco al quale l’accordo è stato sottoposto solo dopo essere stato raggiunto, ha mai pensato di prendere in esame neanche per un minuto tale eventualità, non riconoscendo al Consigliere l’esperienza e le doti di moderazione necessarie per svolgere questa importante funzione.
È immorale pretendere da parte del Consigliere Giuseppe Intrieri di essere candidato al Consiglio Provinciale.
Anche in questo caso pur in presenza di una sua autocandidatura, non condivisa da nessuno della maggioranza, ad eccezione del suo compare d’anello, si è convenuto di convergere sulla candidatura di Fausto Sposato, riconoscendo allo stesso l’esperienza, anche in virtù degli importanti ruoli che svolge al di fuori del consiglio comunale, per poter rappresentare al meglio la città di Acri qualora dovesse risultare eletto nelle consultazioni provinciali.
A tal proposito, a differenza di quanto inopinatamente sostenuto, nessun documento risulta essere stato sottoscritto.
È immorale delegittimare, sin dai primi tre mesi dall’insediamento, l’esecutivo, arrivando, finanche a mezzo stampa, a chiedere al Sindaco l’azzeramento della Giunta, per poi oggi difendere l’operato di alcuni componenti del primo Esecutivo con i quali è noto a tutti noi - hanno da sempre avuto rapporti che definire burrascosi è un eufemismo.
Ma vi è di più, rispetto all’operato di alcuni degli ex assessori, i giudizi erano sprezzanti, “incapaci politicamente e poco presenti tra la gente” - a loro dire.
È immorale far mancare da parte del Consigliere Caiaro il numero legale nell’ultimo Consiglio comunale, dopo tra l’altro essersi assunto l’impegno di relazionare a nome della maggioranza su uno dei punti.
È immorale pretendere dal sindaco in primis e da tutti noi un innaturale avvicendamento alla guida della fondazione Padula, alla quale riconosciamo meriti pur nella consapevolezza che la forma vada comunque rinnovata.
Testualmente – per lor consiglieri - il Presidente della Fondazione Padula va cambiato.
È assolutamente risibile, e frutto di una incapacità politica e amministrativa e di uno stato confusionale in cui sembrano versare i due Consiglieri ed i loro ispiratori, strumentalizzare le aperture fatte dal sindaco, per ben quattro volte, in consiglio comunale in questi diciotto mesi a tutte le forze politiche di minoranza, nell’interesse esclusivo della città di Acri.
Scelta questa condivisa da tutta la maggioranza finanche dal Consigliere Luigi Maria Caiaro, almeno prima che ritrovasse questa - ci auguriamo per lui - sincera sintonia con il Consigliere Intrieri, il quale invece ha sempre considerato questa possibilità come una vera “iattura”.
Del resto – il nostro consigliere “protagonista” - avendo promosso sin dall’inizio tentativi finalizzati alla creazione di gruppi misti, incurante della volontà elettorale, avrebbe visto - a nostro avviso – l’allargamento come una diminuzione del proprio potere contrattuale di consigliere comunale.
Comportamento questo stigmatizzato in più di una riunione di maggioranza dallo stesso consigliere Luigi Maria Caiaro, al punto che a causa di questa divergenza di posizione il Consigliere Intrieri non lo riconosceva più neppure come capogruppo.
Ma come si dice panta rei ... tutto si dimentica!!!
È immorale dopo aver tessuto pubblicamente le lodi dell’amministrazione comunale, del sindaco e di noi tutti, riconoscendoci lavoro ed impegno nella gestione della cosa comune, rivedere le proprie posizioni, utilizzando toni che danno il senso della loro qualità come persone prima che come amministratori, solo perché il Sindaco e noi tutti abbiamo fortemente condannato i tentativi di ingerenza e le continue pressioni fatte dai due per la scelta di assessori o finanche per la scelta di componenti il nucleo di valutazione, che rappresentano invece prerogative che, come noto, la legge assegna esclusivamente al sindaco.
È risibile pregiarsi dei risultati elettorali raggiunti dai due consiglieri, incuranti del fatto che uno dei due si è candidato per ben tre volte, in tre schieramenti diversi, non risultando mai eletto.
Mentre l’altro che oggi considera il sindaco “arrogante” dimentica di aver dato mandato allo stesso di candidarlo in una lista di sua espressione e di aver ricevuto – ahìnoi – quel sostegno elettorale che da candidato a sindaco invece non avrebbe dovuto dare, assumendo un atteggiamento equidistante ed imparziale rispetto agli altri cento candidati che si sono convinti che nel 2017, anno delle elezioni, Pino Capalbo fosse la persona più indicata per fare il Sindaco della città di Acri.
È immorale arrogarsi il diritto di considerarsi più bravi degli altri, portatori di idee migliori di quelle degli altri.
Perche noi riteniamo che le qualità debbano essere frutto del giudizio altrui e non del proprio.
Noi continueremo ad essere portatori di interessi collettivi, continueremo a fare politica e non a vivere di politica, potendo alla fine ritornare a tempo pieno a quelle che sono le nostre professioni e siamo convinti che la città di Acri nel 2022 saprà riconoscere tra “verità e menzogna”.
Con la consapevolezza di non ruberemo più tempo prezioso alla comunità facendoci trascinare in inutili e sterili discussioni che potrebbero alimentare quella certa politica che un noto editorialista definisce come “l’osteria degli insulti”, non replicheremo più alle gratuite quanto infondate, ingiustificate, tardive ed inopportune affermazioni di lor Signor Consiglieri.
I nostri successivi comunicati avranno ad oggetto solo ed esclusivamente i risultati e gli obiettivi conseguiti da questa amministrazione comunale.

PUBBLICATO 06/02/2019 | © Riproduzione Riservata





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