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Acri in «Tour Virtuale»

Foto © Acri In Rete
Franca Ferraro
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Ho visionato con grande piacere il “Virtual Tour” su Acri, pubblicato su questa rete il 31 gennaio.
Voglio complimentarmi e ringraziare i promotori ed autori di questa bella iniziativa che pone all'attenzione pubblica uno dei luoghi più belli della Calabria, che merita sicuramente di essere piu' conosciuto ed apprezzato.
Il video esalta le bellezze naturali e paesaggistiche del centro storico, con i suoi monumenti, le sue particolari caratteristiche urbanistiche, che ne descrivono e richiamano la storia. Il virtual tour appare di notevole interesse e presenta elementi di forte attrattivita', che potrebbero far nascere il desiderio di visitare questo luogo assegnandogli un altro destino.
Il lodevole lavoro fatto andrebbe, pero', esteso alle innumerevoli frazioni ( quasi 100) che costellano i 22mila ettari del territorio di Acri. Includere le frazioni sarebbe doveroso ed importante non soltanto per completare il tour, ma perchè si tratta di aree meravigliose, ricche di fascino e molto varie, che presentano dei panorami mozzafiato, di incomparabile bellezza che permettono al visitatore di spaziare dai monti a luoghi che sembrano terrazzi affacciati sul mare.
Questo consentirebbe di costruire e promuovere, con il concorso di enti locali e soggetti privati, dei percorsi turistici tematici in maniera da valorizzare le eccellenze di questo ampio territorio .e mostrare le ricchezze che esso possiede, che sono:
a) di tipo eno-gastronomico ( vini artigianali, salumi, formaggi, piatti della tradizione, ortaggi conservati, etc.);
b) artigianali ( lavorazione del legno, metalli, tessitura, ricamo, etc.);
c) piu' marcatamente culturali ( in campo poetico, letterario, pittorico, etc.)
d) tante altre cose su cui non e’ il caso di soffermarsi ora.

Lavorare su queste risorse che esprimono tante potenzialità, si può. Occorrerebbe organizzarle a sistema, metterle in rete e fare una grande campagna di marketing per far conoscere il territorio e farlo uscire dall'isolamento, iniziando a cambiarne il destino. A tal fine occorrerebbe predisporre un grande progetto, organizzare una mobilitazione delle risorse presenti sul territorio,( di tipo umano, intellettuale, finanziario,etc) " rastrellando" tutto cio' che serve nelle opportune sedi. Non e' più tempo di occuparsi solo dell'esistente, occorre andare oltre.
Questa dovrebbe essere la missione di coloro che, a vario titolo, si occupano del governo del territorio di cui dovrebbero promuovere il riscatto e lo sviluppo. Penso che sia tempo di avviare su questi temi una discussione, chiamando al confronto tutti i soggetti che popolano il territorio.. La mia non e' la proposta di una " visionaria", come potrebbe apparire.
Tanti esempi di ciò si possono rinvenire nel mondo, compreso il Sud d 'Italia. Basti pensare a Matera che soltanto dieci anni fa era costituita da un grappolo di ruderi abbandonati , mentre grazie al lavoro alacre e puntiglioso degli amministratori e di tanti altri soggetti ha visto cambiare il suo destino diventando la capitale europea della cultura per il 2019. Le “ strade profumano di pane appena sfornato" afferma Manuel Francesco Arena nella sua interessante e sofferta riflessione su " Acri prima di tutto". A questo mi piace aggiungere che le strade sono pervase anche dal profumo dei castagni in fiore che fanno da corona alla città e da quello, meraviglioso, delle ginestre.
E mi piace concludere facendo mie le parole di Manuel Francesco quando afferma: " fare di tutto, perche' il territorio sopravviva", ripartendo "...da cio' che resta e cose che restano ce ne sono tante" per "...ricostruire il futuro nostro."

PUBBLICATO 27/02/2019 | © Riproduzione Riservata





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