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Facciamo finta di niente?

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
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Gentile Redazione TGR Calabria,
noi calabresi, abbiamo tanti difetti ma conosciamo la nostra terra, le sue enormi potenzialità e le straordinarie bellezze.
Sappiamo che tra mille difficoltà, operano Aziende sane che producono prodotti di qualità.
Sappiamo che non manca la gente perbene o gli imprenditori validi, gente capace di creare lavoro stabile e adeguatamente retribuito.
Per questo è bene che chi si occupa di informazione dia visibilità e il giusto risalto al volto pulito di una Regione che non vuole restare indietro, rispetto al resto del Paese. Non farlo sarebbe ingiusto, oltre che irresponsabile.
Tuttavia, non possiamo nascondere che esiste la Calabra complicata fatta di pizzo, di appalti truccati, di tangenti, di Governatori inquisiti, di depuratori non funzionanti, di una sanità agonizzante, persino (manco fossimo in India!) di intoccabili “vacche sacre”!
Insomma, che qui esiste la più potente organizzazione criminale: la “ndrangheta”.
Ci conviviamo, chi per istinto di sopravvivenza, chi per rassegnazione, molti certamente per convenienza.
Siamo, di fatto, ormai diventati indifferenti anche davanti a qualsiasi notizia, anche se è angosciante e riguarda la tutela della nostra salute.
Eppure, è successo qualcosa di stupefacente: un servizio realizzato dalle “jene” che ha avuto l’effetto di una vera randellata sui denti. Le immagini mostrate non hanno colpito per aver documentato il degrado della struttura dell’Ospedale di Locri, (a queste cose, purtroppo, non facciamo più caso) ma per l’inconsistenza morale e culturale nonché per la totale mancanza di vergogna di dirigenti e personale sanitario. La realtà ha superato abbondantemente la fantasia!
Quello che è emerso sull’Ospedale di Locri e sulla ASP di Reggio Calabria è qualcosa che ha dell’incredibile!
La legalità a Reggio Calabria sembra, a giudicare da quanto mostrato dal servizio, essere “sospesa”.
Pare che si operi in una sorta di “zona franca” nella quale tutto è lecito, persino non redigere un Bilancio, con obbligo di legge, fin dal 2013!! Cose da pazzi! Eppure la Regione sborsa ben 800,000 milioni di euro all’anno per soli 460 posti letto!! Che fine fanno?
Pensate che la ASP di Milano, con 900 posti letto, di milioni ne spende la metà, 400,000. Questi Lombardi, veri straccioni!
Una vostra troupe, non molto tempo fa è stata all’Ospedale di Locri per documentare il mancato funzionamento dell’ascensore.
Disservizio che aveva costretto il personale dell’ambulanza a salire in braccio su per le scale un paziente sofferente e impossibilitato a deambulare.
Nell’occasione il servizio ha denunciato lo spiacevole episodio, mettendo il risalto il fatto che il grave problema perdurava da tempo. Ottimo! Mi permetto però di segnalare che, per esempio, è come se foste intervenuti per documentare l’incidente di un ragazzo caduto per una buca dal motorino davanti ad una banca.
La vostra troupe intervenuta sul posto in quel caso è come se si fosse limitata a raccontare la gravità dell’incidente, rimarcando la mancata manutenzione della strada. Questo nonostante nella banca antistante fosse in corso una rapina per milioni di euro con sparatoria e gravi feriti tra poliziotti e rapinatori.
Forse la Calabria ha bisogno di qualcuno che cominci a suonare la carica.
Il dott. Gratteri, ne sono convinto, ci sta provando.
Non sarebbe male se fosse supportato da un giornalismo d’inchiesta incisivo.
E’ comprensibile che fare domande scomode in alcune realtà non sia semplice e che indagare su quello che succede a Locri e nella ASP di Reggio Calabria sia pericoloso.
Ma è quello che dovrebbe fare un buon giornalista, tanto più se appartiene al servizio pubblico. Fare un ottimo servizio sulla sagra della Cucuzza di Mendicino (ammesso che esista) per quanto utile e gratificante per il palato, dopo il servizio delle “Jene” potrebbe risultare un tantino imbarazzante.
Non verremo mai fuori dal pantano se si continua a far finta di niente.

PUBBLICATO 28/02/2019 | © Riproduzione Riservata





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