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Scuola & libri. “Sono morto redattore” suscita curiosità ed interesse

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Una raccolta di aneddoti realmente accaduti piuttosto che un libro. Forse è anche per questo motivo che il testo si legge di un fiato. Oltre duecento pagine in cui l’autore, il giornalista professionista Roberto Grandinetti, ripercorre i suoi venti di attività all’interno di una redazione di un noto giornale calabro. “Sono morto redattore” cattura l’attenzione e la curiosità degli studenti dell’Ic Padula che hanno bersagliato di domande Grandinetti, da quattro anni docente a tempo pieno. Domande che hanno permesso all’autore di affrontare tutti gli aspetti; dalla vita di redazione alle rinunce, dagli articoli di sport a quelli di cultura, politica ma soprattutto di cronaca giudiziaria per i quali era principalmente incaricato. Non mancano risvolti umani derivanti dai rapporti personali con colleghi e gente comune e le grane giudiziarie (querele e denunce). Eppoi l’amarezza per aver dovuto lasciare il giornalismo per lavorare nella scuola come docente di lettere. Eventi lieti e tragici derivanti da ore e ore in una redazione e con uno stipendio puntualmente pagato in ritardo. Incalzato dai giovani studenti, Grandinetti ha raccontato i tantissimi episodi accaduti nella redazione, la sua fedeltà al giornale, le incomprensioni, i “buchi” presi e quelli (tanti) dati, i difficili articoli sui processi di mafia e sugli incidenti stradali con morti, il ruolo del giornalista e dei giornali oggi ai tempi dei social e dei siti e le mancate (e meritate) promozioni. Da qui il “Sono morto redattore.” Al dibattito hanno partecipato la dirigente dell’Ic Padula, Simona Sansosti ed anche il nostro direttore responsabile, Roberto Saporito, che ha interloquito con Grandinetti con cui ha collaborato per alcuni eventi accaduti ad Acri nel periodo, 2002/2006, in cui ha svolto il ruolo di corrispondente, tra cui il grave fatto di cronaca che ha visto coinvolto un prete che operava a San Giacomo condannato nel 2008 a due anni per molestie nei confronti di una bambina. Insomma un incontro formativo con l’obiettivo non solo di far conoscere ancora meglio il giornalismo ma anche di sottolineare l’importanza di leggere e scrivere.

PUBBLICATO 04/06/2019 | © Riproduzione Riservata





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