Microcriminalità. Furti di auto con “Cavallo di ritorno”
Roberto Saporito
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Una nuova emergenza sta colpendo il territorio. Eventi che stanno creando apprensione e preoccupazione tra la comunità. Ai furti nelle abitazioni, soprattutto nella periferia nord (di cui ci si siamo occupati nei giorni scorsi), si sono aggiunti i furti di auto con il metodo del “Cavallo di ritorno”. Secondo le testimonianze da noi raccolte, negli ultimi giorni i malviventi hanno agito nella notte rubando auto di piccola e media cilindrata che, o vengono rimesse sul mercato nero, o smontate per la vendita dei pezzi o restituite al proprietario dietro il pagamento di una somma che, per questi tipi di auto, varia dai mille ai tre mila euro. I modelli più rubati, come scrivevamo, sono anche i più popolari, sempre più ricercati per la vendita dei pezzi di ricambio o per compiere attività criminali. Alcuni denunciano presso le forze dell’ordine altri aspettano la fatidica telefonata da parte degli estorsori che, solitamente, arriva dopo qualche ora. Si tratterebbe di una vera e propria gang, forse con un basista locale in grado di dare utili suggerimenti. Sebbene sistemi di antifurto sempre più sofisticati, continua ad essere elevato, in tutta Italia, il numero dei furti perché, evidentemente, ladri esperti e con l'attrezzatura adeguata sono in grado di disattivare tali sistemi nel giro di pochi minuti. Ci si augura che gli organi competenti effettuino più controlli.
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PUBBLICATO 07/06/2019 | © Riproduzione Riservata

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