Acri ha bisogno di buona politica e non di querele e tribunali


Anna Vigliaturo

Negli ultimi anni il dibattito politico è diventato sempre più acceso e in più di un'occasione è sfociato nel personale.
I social veicolano opinioni, informazioni, pareri, umori non sempre in linea con chi amministra. La precedente amministrazione verrà ricordata per quella che attaccava e scriveva contro gli 'avversari politici' in un modo forte tanto che diverse furono le azioni legali intraprese (tra ex amici e anche contro testate giornalistiche); capitava anche che qualcuno degli ex amministratori riprendesse chi osava mettere un like o lasciare un commento su un articolo; anche andando più indietro negli anni qualche amministratore a livello personale (e non utilizzando soldi dell’ente!!!) aveva agito nei confronti di cittadini. Ma l’attuale amministrazione merita il primo posto in assoluto in termini di attacchi e risposte a tono a chiunque “osi” esprimere una voce di dissenso. Che la democrazia fosse in pericolo si percepiva già durante la campagna elettorale, quando sostenitori di altri schieramenti venivano ripresi anche per un semplice like o per un commento; la conferma tra l’altro si è avuta sin dai primi consigli comunali, in più di una occasione si è assistito da parte del sindaco ad attacchi che niente avevano di politico, in primis contro l’opposizione e poi anche nei confronti di qualche consigliere di maggioranza. Come dimenticare le esternazioni “estive” dirette a colpire qualche dipendente comunale in pensione, subito condannate da tutta la città; come dimenticare i diversi articoli, comunicati e manifesti a firma “amministrazione” oppure a firma “PD”, in cui altro non si fa che attaccare chiunque “osa” fare opposizione o semplicemente esprime la propria opinione su fatti esclusivamente amministrativi. L’atteggiamento “autoritario” di questa amministrazione emerge di continuo da tutte le risposte che leggiamo sui social, qualcuna poi viene addirittura cancellata per paura di querele, ricordiamo tutti la risposta data ad una cittadina acrese in occasione delle giornate di screening del tumore al seno, ricordiamo i vari attacchi in occasione delle forti nevicate che hanno interessato il nostro territorio durante quest’inverno; l’elenco sarebbe lunghissimo e occuperebbe pagine e pagine di giornale, ma “al peggio non c’è mai fine” e come ciliegina sulla torta questo mese di giugno ci regala un’altra sorpresa. La giunta che fa? Promuove un'azione legale contro un cittadino accusandolo di diffamazione contro la giunta, perché a loro parere un commento lasciato sui social in riferimento a notizie riguardanti l’estate acrese lederebbe l’immagine, l’onorabilità e l’onestà degli amministratori e pertanto dell’intero ente. Allora se questo è il clima, dovremmo invitare tutti i cittadini che in questi due anni si sono sentiti lesi direttamente o indirettamente da loro dichiarazioni a proporre azione legale contro il sindaco e la giunta. Invece di lavorare in un clima disteso la giunta così facendo “aizza” solo odio, non rendendosi conto che questo modo di fare è un “boomerang” che va a colpire proprio loro e che li porterà alla deriva. Condanno questo modo di agire dell’intera giunta perché così facendo si mette in discussione la libertà di critica e di pensiero che è alla base di ogni stato democratico, si incute “terrore” e si alimenta solo tensione. |
PUBBLICATO 10/06/2019 | © Riproduzione Riservata

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