ATTUALITA' Letto 3751  |    Stampa articolo

Il mercato degli infami

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
condividi su Facebook


Quando ormai pensi davvero di averle sentite e viste tutte, quando pensi che nessuna notizia possa più sorprenderti, ecco che questa società, impazzita come una maionese in un frullatore, riesce invece ancora una volta a investirti con un nuovo orripilante “schizzo” di cronaca! Bambini e le loro famiglie finite tra le spire di infami serpenti travestiti da assistenti sociali.
Quello che sta emergendo nell’inchiesta di Reggio Emilia, se i fatti dovessero essere confermati, è davvero incredibile.
Badate, parliamo di assistenti sociali ai quali la società affida un ruolo particolarmente delicato, che necessita di grande sensibilità e umanità.
Professionisti chiamati ad agire e muoversi in ambiti familiari molto delicati, fatti quasi sempre di fragilità umane, di legami lacerati, di amori logorati, e spesso anche di affetto tra genitori e figli che non andrebbe mai sottovalutato, ma se mai coltivato. In questa ottica mi viene complicato accettare i fatti che stanno emergendo e vengono narrati dalla cronaca.
Come hanno potuto infatti queste “gentili signore”, ancor più se mamme, operare in moto cosi spregevole e sistematico, condizionando i bambini anche attraverso l’utilizzo di scosse elettriche?
Con quale ardire hanno volutamente modificato i loro disegni per accreditare tesi di presunte violenze subite, o peggio ancora dichiarare spudoratamente il falso nelle relazioni da presentare ai giudici al fine di condizionarne il giudizio?
Con quale indecente “coraggio” consentivano che i bambini venissero tolti impropriamente ai loro genitori, fregandosene di gettare gli uni e gli altri nella più profonda disperazione?
Tutto questo nella logica del far soldi, indispensabili quindi per favorire adozioni non solo in famiglie improbabili ma addirittura con gravi (loro si!) problemi da curare.
Bambini traditi dunque per denaro in un mercato dell’orrore che ha spezzato famiglie, infranto sogni e cambiato destini.
Dopo 2000 anni i soldi continuano ancora a fare la differenza. Una volta c’era chi si accontentava di 30 denari, oggi evidentemente che le esigenze sono cambiate si ricorre senza scrupoli ai bambini, perché per averli c’è chi è disposto a spendere molto di più, e i soldi, si sa, agli infami non bastano mai.

PUBBLICATO 05/07/2019 | © Riproduzione Riservata



L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.











Ultime Notizie

IL FATTO DEL GIORNO  |  LETTO 1111  
Definanziato il progetto. La questione stadio finisce al Tar Lazio
Non è la prima volta, non sarà l’ultima. I politici e la classe dirigente, spesso, sono convinti di avere sempre ragione e di avere la verità in tasca. Quando qualcuno gli fa notare che qualcosa non è ...
Leggi tutto

EVENTI  |  LETTO 405  
Giovedì il convegno su “Diritti del fanciullo”
Si è svolta nella mattinata del 18 novembre 2025, presso il Museo Maca di Acri, la conferenza stampa dedicata alla presentazione del convegno che si terrà giorno 20 novembre 2025 alle ore 17.30 press ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1575  
Franca Sposato nuova Presidente Fidapa
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ...
Leggi tutto

EDITORIALE  |  LETTO 1178  
Spopolamento, mancanza di servizi e nuove abitudini
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 7906  
Acri, tra speranze stanche e promesse vuote: i giovani tra fuga e clientelismo
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ...
Leggi tutto