Salvini ed i salviniani acresi a Cosenza
Redazione
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Decidiamo, anche noi, di andare a vedere ed ascoltare l’ex ministro Matteo Salvini. E’ vero, non hai mai avuto, sin da quando frequentava Umberto Bossi, parole di stima verso di noi meridionali. Ma per chi segue le vicende politiche, si tratta di una grande occasione.
Al momento è il segretario del primo partito. Il leader leghista parlerà alle 18,30 al cinema Morelli. L’appuntamento, con altri compagni di viaggio, è per le 16 davanti all’ufficio postale di via De Vincenti. Due auto, sei persone ma veniamo a conoscenza che da Acri sono in partenza altre auto con a bordo, simpatizzanti e semplici curiosi. Arriviamo in netto anticipo. Alle 17. C’è il tempo del caffè dopo aver parcheggiato nei pressi dell’ospedale. Quindi ci incamminiamo percorrendo corso Umberto. Il clima è caldo, ma quello meteo, per il resto la situazione è tranquilla. Ci precedono e ci seguono altre persone, fan del Matteo leghista. Provengono dalla costa tirrenica, da quella ionica dalle zone interne ma anche dalle province di Reggio Calabria e Catanzaro. A metà di corso Umberto inizia lo spiegamento delle forze dell’ordine, davvero massiccio (chissà quanto sarà costato allo Stato, e quindi a noi, questa giornata). Ci sono carabinieri, polizia, guardia di finanza e polizia municipale. Arriviamo in piazza dei Bruzi e ci imbattiamo in un nutrito gruppo di persone che con slogan, cartelli, urla insultano l’ex ministro. Ci sono tv e corrispondenti di quotidiani. Molte le dirette facebook. Rivolgiamo qualche domanda, i contestatori, tra cui alcuni acresi, sono disponibili; “non è degno di venire qui in Calabria, ci ha sempre denigrato”, ed ancora, “la Lega ha sempre e solo pensato al Nord come con le quote latte” ed ancora “è uno pericoloso, della Calabria non gliene frega nulla, non appartengo né al Pd né ai Cinque Stelle ma è meglio che non fa parte del governo.” Procediamo ed arriviamo sul ponte Martire, all’inizio di Corso Telesio, nel centro storico della città, a pochi metri dal Morelli. Dobbiamo per forza passare per un percorso transennato e vigilato dalla Polizia con caschi e manganelli. Perquisiscono quasi tutti, soprattutto quelli con zaini e borse. Finalmente arriviamo al cinema. Sono le 18 e c’è una lunga coda per entrare. I posti sono circa 500, ci dicono, e quando saranno tutti occupati, vieteranno l’ingresso. In fila, donne, ragazzi, uomini entusiasti con bandiere, magliette, piccoli cartelli. Mostriamo il tesserino di giornalista pubblicista e riusciamo ad avvicinarci all’ingresso. Sono le 18,15, finalmente si entra e ci accreditiamo (carta identità e segna posto, il 56), la struttura è già quasi piena. In sottofondo Vasco Rossi. Per le 18,30 il cinema si riempie, tutti seduti nessuno in piedi. Sono le 18,45, ci siamo, prendono la parola il commissario provinciale e quello regionale che, a squarcia gola, annuncia l’ingresso dell’ex ministro. Salvini, sebbene chilometri e chilometri, appare in grande forma. Tutti in piedi e con i cellulari in modalità ripresa o immagine, applausi e invocazione del suo nome. Prima che possa prendere la parola, passano alcuni minuti, poi inizia con un “grazie Calabria, grazie Cosenza”, quindi cose oramai risapute; “invece di contestare chi ha ridotto la Calabria in queste condizioni, contestano la Lega.” Applausi compiacenti. Ed ancora; “avete una sanità a pezzi, non avete infrastrutture né lavoro”, dateci una possibilità.” Poi un siparietto; “ho tra le mani un crocifisso di San Francesco di Paola, qualcuno ha detto che questo gesto rappresenta un messaggio alla malavita, Morra (Cinque Stelle, ndr) sei proprio un cretino.” Applausi e risate. Ed ancora; “se il candidato del centro destra è Occhiuto, andremo da soli.” Altri applausi. Ed ancora; “mi risulta che Oliverio non ha ancora deciso quando farvi votare, non potrà sottrarsi a lungo.” Infine; “so che volete farvi una foto ricordo, starò qui fino a quando terminerà la coda”. Che è molto lunga. In sala anche molti acresi, una trentina (la Lega ha raccolto il 13% alle Europee di giugno scorso e circa 300 voti alle politiche del 2018). Ci sono liberi professionisti, ex esponenti politici ed amministratori, imprenditori. Ci risulta che ad oggi non vanno d’accordo, non dialogano. Sarà per la rivendicazione di una candidatura per le prossime regionali? Ci dicono che spetterà al commissario provinciale decidere se dare o meno una candidatura alla città di Acri a cui ambiscono almeno tre, quattro persone al fine di non disperdere quando raccolto alle Europee. Vedremo. |
PUBBLICATO 28/09/2019 | © Riproduzione Riservata
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