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Dipendenze

Foto © Acri In Rete
Associazione Testimoni di Geova di Acri
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SIETE in autostrada al volante della vostra auto quando sentite uno strano rumore provenire dal motore. Come reagite? Sollevate il cofano per vedere di che si tratta? Oppure alzate il volume della radio per non sentire il rumore?
La risposta sembra ovvia, eppure coloro che usano sostanze che creano dipendenza fanno regolarmente la scelta sbagliata, non con la propria auto ma con la propria vita. Diventando schiavi di sostanze come droga, alcool, tabacco, gioco d’azzardo, videodipendenza, ecc. molti tentano di dimenticare i loro problemi anziché affrontarli e risolverli.
Come si fa a dire se qualcuno è vittima di una dipendenza? Un medico descrive la cosa in questo modo: “In linea di massima si può dire che l’uso di una certa sostanza o il compiere una certa attività provoca dipendenza se, malgrado crei problemi nella propria vita, si continua ugualmente a fare uso di quella sostanza o a compiere quella attività”.
Quando le cose stanno così, spesso “sotto il cofano” c’è un problema molto più serio che va esaminato prima che si possa cambiare il comportamento di dipendenza.
Secondo un’ indagine conoscitiva sulle dipendenze nell’ambito del progetto “La Volontà è la Giusta Guida” in un campione di studenti delle terzi classi degli Istituti Superiori d’Istruzione della città di Acri, elaborazione dati a cura di Emanuela Barone, Sociologa, sono stati sondati gli atteggiamenti e le opinioni prevalenti della popolazione scolastica di Acri riguardo al fenomeno delle dipendenze.
Riportiamo di seguito alcuni dati:

CONOSCI LE SOSTANZE DI QUESTO ELENCO? SECONDO TE, SONO DROGHE?


NON LA CONOSCO

NONE’ UNA DROGA

E’ UNA DROGA LEGGERA

E’ UNA DROGA PESANTE

HASHISH

12%

2%

17%

10%

ACIDI

33%

15%

2%

8%

ALCOOL

2%

44%

16%

2%

TABACCO

11%

34%

25%

0%

CANNABIS

3%

3%

31%

6%

EROINA

4%

0%

2%

20%

ECSTASY

6%

1%

3%

19%

LSD

27%

0%

2%

14%

COCAINA

2%

1%

2%

21%


Nella prima Tabella di quattro, è stato chiesto ai ragazzi se conoscevano le sostanze elencate e se secondo loro erano droghe, avendo a disposizione quattro tipi di risposte.
Nella seconda Tabella la domanda posta era “Se volessi, sapresti procurarti queste sostanze?”,

SE VOLESSI, SAPRESTI PROCURARTI QUESTE SOSTANZE?


SI, FACILMENTE

NON SO, FORSE

NO

HASHISH

7%

15%

12%

ACIDI

3%

9%

14%

ALCOOL

30%

5%

3%

TABACCO

31%

6%

3%

CANNABIS

13%

18%

8%

EROINA

4%

13%

15%

ECSTASY

4%

11%

15%

LSD

3%

10%

16%

COCAINA

5%

13%

14%


La domanda inserita nella terza Tabella con tre alternative di scelta è “Nel giro dei tuoi amici, conosci qualcuno che usa queste sostanze?”.

NELGIRO DEI TUOI AMICI, CONOSCI QUALCUNO CHE USA QUESTE SOSTANZE?


NO, NESSUNO

SI, QUALCUNO

SI, PARECCHI

HASHISH

11%

17%

4%

ACIDI

17%

3%

1%

ALCOOL

1%

20%

31%

TABACCO

1%

17%

36%

CANNABIS

6%

21%

17%

EROINA

16%

5%

2%

ECSTASY

16%

6%

3%

LSD

17%

3%

2%

COCAINA

15%

8%

4%


Quarta e ultima Tabella contenente la seguente domanda “Secondo te, l’uso può dare problemi fisici o psicologici?”,

SECONDO TE, L’USO PUO’ DARE PROBLEMI FISICI O PSICOLOGICI?


NO

SOLO SE SI ESAGERA

SI, ANCHE CON UNA SOLA DOSE

HASHISH

13%

13%

10%

ACIDI

10%

7%

13%

ALCOOL

16%

25%

2%

TABACCO

38%

21%

5%

CANNABIS

15%

18%

6%

EROINA

1%

4%

17%

ECSTASY

2%

4%

16%

LSD

3%

4%

15%

COCAINA

2%

4%

16%


Come fa notare la dott.ssa Emanuela Barone, “questo strumento di rilevazione permette di avere un primo quadro di riferimento per programmare in modo appropriato interventi di prevenzione e di informazione che utilizzino le famiglie, la scuola e/o le associazioni come risorsa, tenendo conto delle caratteristiche socio-culturali del territorio. Inoltre spesso si commette il grave errore di non attribuire alla persona che fa uso di sostanze alcuna considerazione come essere umano e di mettere in risalto solo la sua condizione. In realtà, per sviluppare un piano d’intervento efficace bisogna avere una comprensione di base della trappola della dipendenza e soprattutto capire che il recupero passa attraverso un lavoro interiore e personale molto lungo e difficile. Ha bisogno che qualcuno gli parli del senso e dello scopo dell’esistenza, perché chi non è consapevole di avere uno scopo tende a buttar via la propria vita. Ed è necessario fargli capire che non sta danneggiando solo se stesso, ma sta causando un danno forse maggiore a chi gli sta intorno e gli vuol bene”.
In conclusione ci permettiamo di aggiungere che le dipendenze possono distogliere dai problemi della vita, ma non li fanno sparire. A un uomo gravemente ferito non basta un sedativo.
Bisogna curargli le ferite. Se ci sono dei traumi che hanno portato a dipendenze, si dovrebbero identificare e curare. Questo richiede coraggio, ma alla fine è gratificante.
I testimoni di Geova hanno riscontrato che anche la Bibbia può essere un ausilio per raggiungere tale obiettivo. La Bibbia non è un libro come gli altri. Molte persone rispettano la Bibbia per il suo valore religioso.
Tuttavia la Bibbia non si limita a dare una guida in campo religioso, dà anche consigli utili per la vita di ogni giorno, in campi come: salute fisica, salute emotiva, famiglia e amicizie, gestione del denaro, spiritualità.
In tutto il mondo molte persone sono riuscite a liberarsi da dipendenze e cattive abitudini seguendo i consigli riportati nella Bibbia.
È ispirata dal Creatore dell’uomo, Geova Dio. (2 Timoteo 3:16, 17) Egli è “Colui che ti insegna per il tuo bene, colui che ti guida lungo la via in cui devi camminare”. (Isaia 48:17)
I princìpi indicati nella Bibbia sono sani, e chi ne mette in pratica i consigli ottiene grandi benefìci.

PUBBLICATO 19/12/2019 | © Riproduzione Riservata





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