OPINIONE Letto 2108  |    Stampa articolo

Tu torneresti ad Acri?

Foto © Acri In Rete
Angelo Bianco
condividi su Facebook


Scrivi spesso di Acri, dici della tua nostalgia ma tu, oggi, ci torneresti a vivere?”
Antonio è un amico d’infanzia, sua figlia ha l’età di Elisa e anche loro sono diventate amiche di questa infanzia d’estate, la sua è una provocazione intelligente e la mia risposta è d’acchitto, è “si”.
Acri è il paese dove siamo nati liberi da cellulari e tatuaggi, è dove c’erano gli amici, la strada, il pallone, il cinema, le botteghe e l’oratorio:
Acri è la rappresentazione autosufficiente della vita serena che rivorresti vivere, io l’ho vissuta così, ma è ancora così?
Esco a fare colazione, scelgo il primo bar ma non ha brioche di pasticceria, io prima ero abituato a quelle. Prendo una conchiglia scongelata, è quanto faccio allo spaccio dell’ospedale. Vado a pagare, immagino meno di quanto mi chiede Sara, la barista spezzina e, invece, è pari e patta.
Improvvisamente sono fuori dalla bolla fantastica del mio paese, dove tutto pensavo costasse meno che la metà, dove tutto allora non è fatto a mano, dove tutto adesso è così.
L’acchitto è la prima mossa della partita, comincio a giocare davvero.
Quando tornavo dall’università, pigliavo il pullman dalla stazione di Paola e pregavo di non vomitare, c’era un’ora e più di curve fino ad Acri.
40 anni dopo, sono uscito dallo svincolo autostradale e ho rifatto lo stesso segno della croce, le curve sono sempre lì a minacciare il mio stomaco, nulla è migliorato, proprio nulla, anzi.
Non c’è più l’Ospedale ma Acri è un paese a prevalenza geriatrica, la vita media si è allungata, i posti letto sono ristretti e se hai un infarto, un ictus, un’emergenza chirurgica fai presto a far scendere la media. È il risultato della politica della ottimizzazione dei costi, è quanto c’è costato il loro voto, non è quanto a loro costa la nostra vita.
Non c’è piu l’ENEL, non c’è più la SME, non c’è più lavoro, i fondi sono sfitti, le piccole botteghe, tutte quelle che animavano il commercio delle strade e delle piazze piene, sono sparite, fagocitate dai centri di grossa distribuzione, dove non ci sono più titolari dai soprannomi eterni ma cassiere che passano i prodotti sui nastri senza piu la poesia dell’assaggio e senza manco il risparmio promesso, una bottiglietta d’acqua costa un euro.
Non c’è più nemmeno la squadra di Calcio, lo sport adesso non è una bandiera rossonera, è business e i soldi non hanno colore e se non ne hai, il colore lo ritrovi solo nelle foto appese al bar dello sport.
La partita continua.
Il tempo è trascorso, io lo fermo nei ricordi, nelle foto, negli amici che mi fermano per strada e mi dicono “ma tu si u figliu e capoBianco, un si cangiato e nente” e, invece, io ho la barba bianca e ancora qualche capello resiliente.
Acri, tutti i paesi dei nostri calzoni corti, non esistono più, adesso c’è via Ippocrate e corso
Pertini, tutto è cambiato per dirci migliori ma siamo solo diventati più vecchi.
Ieri sera ci siamo ritrovati con Aldo, Mariateresa Capalbo, Teresa Mascaro, Valerio Curto e sua moglie, seduti “supra l’uortu” a mangiare un gelato ma abbiamo gustato i ricordi, raccontandoci le imprese goliardiche del liceo, della prof.ssa Julia, di Francesco Foggia, il prof. di Scienze e di quanto, a turno, non ci ricordavamo più di aver vissuto.
il tempo è trascorso.
Tornare ad Acri è sedersi al tavolo dell’età che non c’è più ed evocarne la presenza, sorridere di gusto con gli amici che sono rimasti e respirare a pieni polmoni l’illusione che sia ancora tutto possibile.
“Eli, tu ci abiteresti ad Acri?” e lei “si papà perché, vuoi trasferirti un’altra volta?”
Acri è un paese per gli estremi della vita, è per bambini e per gli anziani, il minimo comune denominatore è la semplicità di quanto hanno bisogno per dirsi felici, una piazza, una panchina e qui ci sono ed è un paradiso ma la vita di mezzo?
È nella vita di mezzo che si gioca la partita vera, quando le esigenze si complicano, quando studi, esplori, viaggi, sperimenti, lavori, ed è li che può essere un inferno, ritrovarsi nei gironi di un mestiere che non c’è o è sottopagato, magari occasionale e senza certezze, in una strada d’inverno vuota che vive solo le feste e qui c’è anche questo e, per i più con cui parlo, “soprattutto questo”.
Caro Antonio, ritornare oggi ad Acri è un desiderio mosso dal senso di appartenenza ad una comunità che è radicato dentro l’anima di ogni paesano di ogni paese.
Non c’è altra ragione che possa dirsi altra da questa per rispondere alla tua domanda e anche io ho quest’anima ma se vuoi posso dirti anche di un sogno. È bucare la bolla e provare a costruire un idea di futuro e non per vivere di rendita di quanto è stato il passato, seduto su una panchina “supra l’uortu” perché noi, amico mio, non siamo ancora vecchi e abbiamo Elisa, Vittoria, Allegra, Ludovica, Daphne che la vita li porterà via dall’idea che una sola piazza può bastare e, allora, si: io tornerei ad Acri.
Ciao paese mio, è stata una bella vacanza, è un bel sogno e la bellissima notte bianca ne è una speranza viva.

PUBBLICATO 12/08/2023 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 168  
Centro... Sinistra... Destra
Apprendiamo, non con molto stupore, dai social e dai media locali che il consigliere di maggioranza Vincenzo Mustica sia un iscritto di Forza Italia. Niente si strano fino a qui, ognuno è libero di te ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 1088  
Sosterrò Capalbo fino alle fine, non riconosco il gruppo locale di Fi
Un articolo, quello del quotidiano online Acrinrete, falso e volutamente mirato a dividere una maggioranza forte e coesa. Il sottoscritto, assolutamente contrario ai rappresentanti locali di Forza Ita ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 1277  
Il Consigliere Comunale Vincenzo Mustica aderisce a Forza Italia
Proprio ieri questa testata ha pubblicato uno scritto del direttore responsabile Roberto Saporito dal titolo “Il Campo Largo dell’Antesignano Capalbo” nel quale, tra le altre cose ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 442  
Utile e futile
Si continua a parlare di ospedale e di sanità dimenticando alcuni aspetti che dovrebbero unire le varie parti politiche al fine di giungere ad una proposta condivisa che dia dignità all ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 275  
Lento pede. Vivere nell’Italia estrema
Il 25 maggio 2024 l’associazione culturale Hortus Acri, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con l’Associazione nazionale Cittadinanza Attiva presenta e discute il volume/ricerca Lento p ...
Leggi tutto