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Chiedo scusa al Comune di Acri

Foto © Acri In Rete
Emilio Grimaldi
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Chiedo venia all’Amministrazione di Acri per aver scritto delle cose denigratorie nei suoi riguardi, nella persona del sindaco e di tutta la Giunta. Sono mortificato per aver leso l’immagine sacrosanta di un Ente che si fa in quattro per i cittadini, acresi e non. Ecco, ora vi spiego cosa in realtà avrei dovuto scrivere.
I manifesti di auguri di buon anno senza la doppia “m” in “Amministrazione” hanno una ragione molto profonda che io, come tutti i comuni mortali, non avevo ben compreso. Siccome erano stati già stampati dalle vecchie e obsolete amministrazioni (con la “a” minuscola perché tali sono state) per risparmiare il Comune ha pensato di rispolverarli e non lasciarli altrimenti nel magazzino a marcire senza motivo. I pali in fronte sul marciapiede della Conicella non li ha messi il sindaco, né tantomeno i suoi subalterni. Erano già lì. Ora, siccome il marciapiede andava fatto proprio laddove c’erano i pali, delle due l’una. O spostavano i pali o spostavano la montagna. Alla fine hanno fatto quello che andava fatto. Hanno lasciato stare i pali al loro posto perché la montagna è proprio difficile da spostare. E ci hanno costruito il marciapiede intorno. Queste riflessioni ingegneristiche io, ripeto, come tutti i comuni mortali, non li avevo ben intese. Oggi, invece, grazie alle puntualizzazioni del sindaco e del suo gabinetto, lo so.
Ribadisco le mie più sentite scuse a tutti gli organi interessati, istituzionali e non. A chi pensa e sa che “un’immagine” si scrive con l’apostrofo e che “nessun altro”, per liceità letteraria e dentistica, si può scrivere con l’apostrofo. E anche le “bocce” (come scritto sulla cartina dei lavori della Conicella) suonano meglio con la “i”. E quindi “boccie”.
A questo punto mi scuso anche con i bocciati e rimandati alle elementari e non.




fonte emiliogrimaldi.blogspot.it/

PUBBLICATO 10/01/2016 | © Riproduzione Riservata



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