Considerazioni ad alta voce, motivazioni di una giovane ma non troppo…


Grazia Luzzi

Ormai vicina alla soglia dei 40 anni… Ebbene sì, stanno per arrivare! Nonostante nello spirito mi senta ancora una ragazzina, l’anagrafe non è dello stesso parere. L’aver rinnovato per la seconda volta la patente mi ha fatto capire che anche la burocrazia comincia a lanciarmi dei segnali per farmi aprire gli occhi e prendere atto della mia reale situazione.
Come ogni volta che ci si avvicina a un nuovo traguardo, volente o nolente si ha la tendenza ad approssimare dei bilanci, e la mia formazione da contabile ha in un certo senso favorito la produzione di prospetti, con segni positivi e segni negativi. Ai tanti obiettivi raggiunti, ai risultati positivi conquistati e meritati si contrappone tutto quello in cui non sono riuscita, un po’ per colpa mia – e ne sono pienamente consapevole, conoscendo i miei difetti e le mie criticità – un po’ per colpa del sistema che mi circonda. Un sistema che ci è stato lasciato in eredità dalle generazioni precedenti e da quella che ancora non vuole mollare il timone, fatto di complesse reti di favoritismi, incatenamenti più o meno leciti e complicazioni tali da rendere impossibile la vita, soprattutto professionale e lavorativa, a chi in questi meccanismi non riesce o non vuole addentrarsi. Quello di cui non ci siamo resi conto è che in questi incatenamenti si perdono talmente tante risorse che se invece fossero utilizzate in modo consono e veramente corretto permetterebbero a tutti gli individui di vivere dignitosamente e soprattutto in pace e serenità con se stessi e con il mondo che li circonda. Per spirito e (de)formazione sono abituata a cercare i fattori di successo e i fattori critici in ogni situazione che la vita mi porta a vivere ed affrontare, individuata la criticità cerco di capire come superarla e annullarne gli effetti. Se non ho le forze necessarie, chiedo aiuto a chi mi circonda, cerco alleati in questa mia battaglia, perché sono convinta che insieme sia più facile e più veloce ottenere esiti positivi e, lasciatemelo dire, anche più bello. Sono sempre più convinta che per poter uscire fuori dall’attuale situazione stagnante, di problemi civili sociali ed economici debba essere completamente annullato l’attuale sistema e debba insediarsi qualcos’altro e soprattutto qualcun altro. Dunque, cari signori delle stanze dei bottoni fateci spazio, permettete anche a noi che finora avete tenuto imprigionati a risolvere le enormi difficoltà della quotidianità e a cercarsi un futuro, permetteteci di “crearlo” un futuro. Fatevi da parte, ci avete provato e avete praticamente fallito, se non nella cura dei vostri interessi – ma anche in questo avete sbagliato creando una massa di inetti, di incapaci, che aspettano sempre tutto dall’alto e sono convinti che tutto gli sia dovuto senza minimante impegnarsi e, cosa ancora più grave, senza avere un obiettivo da raggiungere. Allora, e qui l’appello si fa accorato, ritorniamo al collocamento a riposo, anche anticipato, di tutti coloro che ora sono impegnati in modo inoperoso in tutte le attività pubbliche, private e quant’altro e diamo la possibilità di fare e di operare a chi realmente abbia voglia di smuovere questo stagno, bonificandolo e rendendo tutto nitido, di farsi avanti. Tutti questi anni in sordina conteranno pur qualcosa, il fatto stesso di aver osservato tutti gli errori fatti e soprattutto di averli subiti, penso sia stata un’ottima scuola di formazione: mettiamoli alla prova. |
PUBBLICATO 13/07/2016 | © Riproduzione Riservata

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