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Eterne incompiute. Il caso della “Galleria ss 660”

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Era il lontano 2007 quando iniziarono i lavori per la realizzazione del primo lotto funzionale della variante a cui sarà attribuito il compito di aggirare la frana e rendere meno tortuoso l’ingresso in città. I lavori per la realizzazione dell’opera sarebbero dovuti concludersi nel 2011 ma, lungi dalla consegna dell’opera, dopo quasi 10 anni di vana attesa abbiamo visto praticamente di tutto. Da ultimo eravamo rimasti al contenzioso tra la ditta appaltatrice dei lavori e la provincia, per il quale pendeno trattative di bonario componimento e che non riesce a chiudersi, a quanto pare, per il mancato accordo dei legali delle rispettive parti sulle parcelle.
Oggi l’avventura di questo cantiere, passato al secolo e nell’opinione pubblica acrese come “la galleria” e attorno al quale è cresciuta una generazione che inizia seriamente a domandarsi se l’opera vedrà mai i nastri inaugurali, sembra arricchirsi o per lo meno perfezionarsi in quanto dalla Regione Calabria hanno rassicurato, in alcuni incontri, che i fondi per il completamento dell’opera ci siano ma che, al netto del contenzioso di cui abbiamo detto sopra, compete al dirigente al ramo della Provincia di Cosenza il dovere di firmare un decreto all’uopo che disponga l’assegnazione dei fondi.
Ci sono però, a riguardo, alcuni problemi.
Il primo è che la poltrona su cui dovrebbe sedere il dirigente in questione è da tempo vacante in quanto, il suo ultimo occupante, ha raggiunto gli anni necessari a garantirsi la pensione e dunque bisognerà attendere la nomina del suo successore da parte del Presidente della Provincia.
Il secondo problema, tutt’altro che irrilevante, riguarda proprio quest’ultimo. Stando ai risultati delle ultime elezioni (di secondo grado) il presidente della Provincia di Cosenza sarebbe Mario Occhiuto. Il punto è che però quando lo stesso Occhiuto decadde da sindaco di Cosenza, automaticamente decadde dalla carica di presidente della Provincia e, detta in soldoni, ad oggi in seguito a tre sentenze rispettivamente di Tar, Tribunale Civile e Consiglio di Stato , sembra che non sia per nulla scontato il ritorno alla guida della provincia dello stesso Occhiuto così come è da escludere, come comanda il dispositivo della sentenza del consiglio di stato, che sia il vice-presidente indicato da Occhiuto a svolgere le funzioni (tra le quali ovviamente vi sono gli atti di nomina dei dirigenti) in maniera vicaria.. E pensare che le provincie dovevano essere soppresse!
Dunque toccherà attendere la risoluzione di tutte queste controversie, aventi varia natura e che, complessivamente, compongono uno scenario pirandelliano in cui vanno ad assommarsi tutti i mali di cui soffrono le pubbliche amministrazioni, a partire proprio da una folle burocrazia che tiene in ostaggio le aspirazioni, i progetti e le speranze di una terra che, invece, vorrebbe vederli realizzati.
















PUBBLICATO 13/07/2016 | © Riproduzione Riservata





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