Sul MACA e dintorni...
Franca Ferraro
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E' stato inquietante per me leggere, nei giorni scorsi , che il Museo Maca possa finire sotto la lente di una Procura. Allora mi sono interrogata su quanto sta avvenendo e, dopo qualche ripensamento, ho deciso che non potevo rimanere in disparte, ma che dovevo intervenire nel dibattito.E' apprezzabile che ci sia " Chi" guarda con occhio vigile agli accadimenti della città di Acri, ma sembra che questo avvenga in modo distorto. L' impressione che si ricava da quanto letto è che si tratti di una polemica sterile, lontana da una seria riflessione che costituisce la base per ogni ragionamento attorno al MACA. Ed allora bisogna partire dando risposta ai seguenti interrogativi:
1. cosa rappresenta il Museo per Acri?; 2. quanti visitatori registra ogni anno ? ; 3. quanti sono i visitatori provenienti da Acri, dalla provincia, dalla Regione? ; 4. quali e quante iniziative ha messo in campo durante la sua esistenza? ; 5. quante risorse finanziarie assorbe annualmente e, per quali specifiche destinazioni? ; 6. il Museo riesce a finanziarsi interamente con le risorse regionali, o assorbe anche risorse della cominità locale, ed in che misura? ; 7. quanto costa, in termini di risorse, la società privata ( della cui esistenza apprendo dall'articolo) che si occupa della gestione dei finanziamenti? ; Soltanto le risposte a queste domande consentiranno di avviare una seria riflessione sul MACA , permettendo di capire se lo stesso svolge una funzione per la citta' di Acri, oppure è al servizio di soggetti privati e private economie. Io penso, comunque, che la presenza del Museo MACA , molto interessante e, generalmente apprezzato (almeno nella mia conoscenza) da coloro che lo visitano, in una realtà che non ne aveva alcuno, possa assolvere ad un importante ruolo. Oltre ai vantaggi legati alla sua specifica finalità culturale, ne presenta, infatti, altri di tipo più generale, poichè qualifica il territorio migliorandone l'immagine e promuovendone la sua conoscenza. E ritengo anche che, se pure esiste qualche limite organizzativo, ravvisabile facilmente da chi ha frequentazione dei Musei del mondo, il MACA possa, in ogni caso, assolvere ad una funzione positiva essendo, fra l'altro, una delle poche fiammelle rimaste ancora accese su questo martoriato SUD. Ed allora, premettendo che la legalità, la trasparenza, la correttezza dovrebbero sempre "illuminare" la gestione della cosa pubblica,va sottolineato che, in questo contesto, l'osservanza del regolamento museale, che pure va garantita, viene ad assumere una valenza diversa e può essere chiesta con interventi diversi, che non danneggino l'immagine del Museo e della città. Partendo da qui sarebbe, a mio avviso, molto utile, nonchè interessante, allargare il fronte dell 'interesse verso Acri, coinvolgendo le altre strutture culturali presenti sul territorio, nonchè quegli intellettuali che, pur vivendo fuori, mantengono sempre vivi l'affetto ed il legame per la loro terra, per riflettere sul ruolo che le istituzioni culturali possono svolgere e ( perchè no?) pensare ad Acri come una "cittadella della cultura" che possa essere al centro di un progetto che ne segni una rinascita, interrompendo il processo di lento coma da cui è investita, per riappropriarsi dell'importante ruolo avuto nel passato nella storia della Calabria. |
PUBBLICATO 16/09/2016 | © Riproduzione Riservata
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