Elezioni: l’uscita dai gusci!
Michele Ferraro
|
Lo stato attuale della città di Acri riversa in una immobilità significativa protratta nel tempo. Non è mia consuetudine parlare di politica in quanto ho sempre volto lo sguardo sul recupero di quell’umore culturale necessario alla nostra comunità per poter ripartire nella sua interezza. Trattare di politica locale in questo momento storico è difficile e complesso.
Da anni assistiamo ad un divario tra promessa e fare concreto, senza percepire quel vero e leale impegno a vantaggio di questa comunità. Poca analisi politica è stata fatta in questi decenni sulla struttura agricola del nostro comune, sulle imprese di produzione , i servizi ed il commercio, i consumi culturali, il pianeta scuola, la sanità, il problema delle tossicodipendenze e l’alcolismo, l’associazionismo, la partecipazione politica, l’ambiente, il lavoro e la formazione, tanto si evidenzia una curva discendente senza accennare a segnali di ripresa. Perché non parlare poi di viabilità, dove troviamo un’opinione pubblica, da sempre propensa allo scorrimento veloce, là dove la politica non ha mai dato risposta. I tempi corrono veloci tanto da rilevarne un andamento a due velocità, accentuando ancor più quell’arretramento, reso sempre più prolasso. Seppure vi sia stata una regolare alternanza politica con linee di programma variegati, in buona sostanza emerge un dato interessante, nello specifico, quello di un progetto chiaro da perseguire nel tempo e che ci rispecchi. Le infrastrutture sono considerate fondamentali nel determinare la qualità della vita di una città. E’ inteso per civitas un’area urbana che si differenzia da un paese o un villaggio, per dimensione, per densità di popolazione, importanza o status legale, frutto di un processo più o meno lungo di urbanizzazione. Col titolo di città, mi è noto, il comune riesce a “vendere” meglio il proprio territorio rispetto ai “semplici” comuni: più turismo, più introiti, una spinta decisa all’economia e, naturalmente, al prestigio dell’amministrazione comunale, in parole povere si tratta di ”marketing territoriale”. Acri dal 17 settembre del 2001 è stata riconosciuta città, da allora sono passati sedici anni, e noi cittadini questo cambiamento lo stiamo vivendo al contrario. L’esempio è sotto gli occhi di tutti, vedi sanità, opere incompiute, turismo e via discorrendo. Ho sempre sostenuto come nella nostra città imperino dei mali latenti, ossia lo stato di bisogno ed i poteri forti su cui la politica non ha vigilato e contrastato, dando fisiologicamente modo di far annidare quello stato di normalità e di tolleranza. Per noi cittadini è importante valutare questi aspetti partendo dalla scelta consapevole, svincolandosi da tutte quelle coercizioni invalidanti che contribuiscono a determinare lo stato attuale in cui versiamo. In questo momento di stallo è importante saper gestire la città come una vera e propria “Start-Up”. Per guidare una città servono i consensi, e per ricevere consensi bisogna rispondere alle esigenze dei suoi abitanti fornendo servizi ed opportunità di cui le persone sentono il bisogno. Se ad esempio in tempi così difficili per gli enti locali con i tagli previsti dal governo e con l’aumento come Irpef e Imu, il primo cittadino deve avere in sé talento e competenza, per soddisfare le esigenze dei cittadini. Così come un imprenditore di successo cerca di cogliere intorno all’impresa le migliori professionalità disponibili sul mercato, allo stesso modo l’amministrazione locale dovrebbe essere composta di uno staff specializzato e preparato. La scelta delle figure professionali è fondamentale e un sindaco deve avere la capacità di fondare il proprio mandato sulla qualità delle persone al servizio delle stesse. La necessità di poter investire è collegata alle potenzialità di un servizio. Ed allora la domanda risulta inequivocabile: per quale ragione si dovrebbe investire su un territorio che è economicamente depresso e che fatica a garantire una crescita? I prossimi candidati , in questa tornata, spero non facciano demagogia, ma abbiano la forza di rappresentare l’inizio di un cambiamento utile ed indispensabile. Sono del parere che un sindaco debba soprattutto ponderare al meglio la scelta degli assessorati, incarichi affidati certo per vicinanza politica, ma senza tralasciare la reale competenza dei designati e dei loro progetti. Sicuramente chi diverrà il prossimo paladino al timone di questa città in piena tempesta, mi auguro, abbia quel peso contrattuale e sia capace di mettere la nave in acque più tranquille in virtù di quel passivo che ammonta circa a venti milioni di euro secondo la stima ufficiale, ma soprattutto farla navigare nella rotta giusta e a beneficio dell’intera comunità, rendendola più sana e coesa! |
PUBBLICATO 25/03/2017 | © Riproduzione Riservata
Commenta la news
Ultime Notizie
COMUNICATO STAMPA | LETTO 1343
Franca Sposato nuova Presidente Fidapa
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ... → Leggi tutto
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ... → Leggi tutto
EDITORIALE | LETTO 1034
Spopolamento, mancanza di servizi e nuove abitudini
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ... → Leggi tutto
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 7632
Acri, tra speranze stanche e promesse vuote: i giovani tra fuga e clientelismo
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ... → Leggi tutto
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ... → Leggi tutto
IL FATTO DELLA SETTIMANA | LETTO 1301
Maggioranza alle strette
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fi ... → Leggi tutto
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fi ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 594
Biglietto di solo andata
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad uno spettacolo del teatro dell’assurdo. Uno spettacolo ... → Leggi tutto
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad uno spettacolo del teatro dell’assurdo. Uno spettacolo ... → Leggi tutto




