In una soporifera giornata di agosto, Acri si è svegliata come se avesse ricevuto uno schiaffo in pieno viso. L'ennesimo, purtroppo. E' difficile rendersi conto di quanto sta accadendo se alcuni dei giornali locali pubblicano, a caratteri cubitali, la notizia di un presunto stupro. Ancora più difficile se si pensa che la ragazza che avrebbe subito la violenza è la stessa che solo un anno fa aveva denunciato, per il medesimo reato, un gruppo di suoi connazionali albanesi. E' una città addirittura sotto shock quando apprende che il possibile "mostro" potrebbe essere uno dei cittadini più insospettabili.
E qui la storia si complica.
Salvatore Abruzzese, 58 anni da compiere, è per tutti "Totonno". Da sempre. Totonno conosce tutti, e da tutti è conosciuto.
Certo, la sua vita non è delle più esemplari, però è il personaggio che in una città come quella di Acri non può mancare. E' la persona pronta a dare una mano a tutti, e tutti sono pronti a dargliela.
Nonostante non abbia vissuto una vita agiata, "Totonno" ha guadagnato sul campo il diritto a essere considerato un acrese qualunque. Ecco perché un'intera città rimane basita se apprende dai giornali che Salvatore Abruzzese potrebbe non essere "Totonno". Eppure vi sono delle situazioni che attendono smentite.
I fatti: Alle 22:30 di martedì 3 agosto, mentre in molti in tv seguono il trofeo di calcio "Birra Moretti", dai Carabinieri si reca una signora che denuncia la scomparsa di sua figlia.
E' quella stessa figlia che solo un anno fa, quando ancora era minorenne, aveva denunciato ben sette connazionali per uno stupro di gruppo. F.M. ha da poco compiuto la maggiore età, ma non si può certo dire che per lei sia iniziata una nuova vita. La signora racconta ai militi della Benemerita che sua madre le ha appena telefonato. Le ha raccontato che F. M., con il suo cellulare, le aveva appena comunicato di essere a casa di "Totonno".
I carabinieri, guidati dal maresciallo Antonio Pantano, si sono precipitati in via Julia, in pieno centro storico.
Dopo avere ripetutamente bussato alla porta, "Totonno", con aria sorpresa, li ha accolti. Ha ammesso di non conoscere la ragazza della quale le erano appena state declinate le generalità. Purtroppo, nella successiva perquisizione, i militari rinvenivano il corpo di F. M., in stato di semi-incoscienza, nascosto da alcuni indumenti, nei pressi del suo letto.
Dopo l'intervento del 118 e le necessarie cure mediche, F. M. raccontava la sua storia di violenza subita. E subita da quella stessa persona che pochi minuti prima negava di conoscerla. "Totonno" l'avrebbe violentata, dopo averla minacciata e averle procurato delle ferite, alle gambe e all'addome, con un taglierino.
"Totonno" ora è nella casa circondariale di via Popilia, a Cosenza, in isolamento. Ieri è stata formalizzata la nomina, da parte dei familiari, dei suoi avvocati di fiducia. Walter Manes e Cosmo Cerenzia è come se avessero una sorta di mandato popolare. C'è un'intera città che gli chiede di sapere se Salvatore Abruzzese è ancora "Totonno". Ieri, nel frattempo, il gip di turno, su richiesta del pm Raffaele Barela, ha convalidato l'arresto, emettendo per Abruzzese un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
F. M., la presunta vittima, è ritornata a casa dopo il breve ricovero in ospedale