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Traffico cittadino in tilt.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Quella che doveva sere una bella giornata sport, ad Acri si è trasformata in un autentico incubo per quanti hanno dovuto subire gli effetti una decisione cervellotica
L'evento sportivo, in programma per domenica agosto e la gara ciclistica Memorial Natale Capalbo secondo trofeo città di Acri. L'incubo si riferisce all'ordinanza del comandante della polizia municipale, dopo quelle del prefetto e della questura di Cosenza, in base alla quale un'intera città è stata letteralmente paralizzata per effetto della chiusura di gran parte delle vie del centro.
L'ordinanza, emessa venerdì 6 agosto, a partire dalle ore 14,30, e fino alla fine della gara, prevista per le 18,30, disponeva la chiusura, cioè il divieto di sosta e transito dei veicoli sulle vie: Campo Sportivo, don Luigi Sturzo, don Francesco Maria Greco, Aldo Moro, Galileo Galilei, Alcide De Gasperi, Europa, Strada Provinciale Acri Corigliano (tratto Contrada Settarie-bivio Montagnola) S.C. Montagnola SS660 direzione Acri, via Della Sila, viale Beato Angelo, via Padula e piazza Sprovieri. Il circuito prevedeva la ripetizione di ben sette volte, per un totale complessivo di 113,400 chilometri.
Acri, di suo, presenta, in seguito a un piano traffico che, se esiste è da preistoria, molteplici problemi di circolazione. E a questo si aggiunge la chiusura delle maggiori arterie cittadine, non si vuole certo una chiromante o un profeta per prevedere un gigantesco ingorgo di auto e una moltitudine di automobilisti inferociti e bloccati per delle ore.
E' esattamente ciò che è accaduto domenica pomeriggio ad Acri.
A rendere ancora più incomprensibile la decisione è la concomitanza con il concerto di Max Pezzali, nell'anfiteatro comunale, previsto per le ore 21.30. Se lo scopo di Acrinscena, manifestazione in cui rientrava il concerto è quello di favorire un flusso turistico che possa ridare ossigeno alla moribonda economia locale, è auspicabile prevedere che in molti raggiungano Acri prima del concerto.
Ma se, così come è accaduto arriva gente da fuori e trova una città letteralmente chiusa al traffico ciò che poteva essere una opportunità diventa un autentico boomerang.
Quello che si è rilevato ieri mattina, a mente fredda, è stato un vero e proprio coro di protesta. Gennaro F., un acrese che vive e lavora in Toscana, è profondamente deluso dall'arretratezza cultura e dall'arroganza di alcuni personaggi che utilizzano la responsabilità del loro ruolo come atto di prevaricazione nei confronti dei cittadini.
Alberto Vuono, capogruppo in consiglio comunale della Sinistra Democratica Acrese, afferma che "noi non siamo contro le manifestazioni sportive, ma quello che è successo è vergognoso. Non si può chiudere l'intera città senza prevedere percorsi alternativi. Ho vissuto direttamente 1'esperienza con gente che doveva attraversare la città per raggiungere zone limitrofe ed è stata costretta ad aspettare per delle ore.
Dal punto di vista organizzativo, vi è stata un'improvvisazione tale da offendere tutti cittadini. In questo 1'amministrazione comunale deve rispondere in prima persona.

PUBBLICATO 10/8/2004

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