Opinione Letto 1079  |    Stampa articolo

Forza Compagni!

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
La festa de "l'unità" chiude i battenti e lascia sul piatto politico la certezza che a sinistra ci sono ancora robusti ideali. Se ne è avvertita la brezza durante il concerto della prima serata, quando "la banda del sogno interrotto" non voleva proprio saperne di scendere dal palco e ha protratto l'esibizione ben oltre la mezzanotte, tra la locomotiva di Guccini e una Bandiera Rossa improvvisata, che ha letteralmente fatto riaffiorare i sogni che una certa sinistra aveva contribuito a troncare.
Forza compagni! È questo il momento di iniziare la campagna elettorale. La luce che filtra dalle stanze dell'Amministrazione comunale è quella ideale per scattare l'ultima foto a questa Giunta e chiuderla nella scatola dei ricordi. Il Sindaco Tenuta non ha più i numeri per governare e sta cercando un nome giusto per il Vicesindaco e per l'assessorato al bilancio, cautamente muovendosi tra i veti incrociati di Forza Italia e Acri Nostra (che intanto prepara in grande stile la sua prima festa in Piazza Purgatorio).
Forza compagni! La stoffa per cucire questo nostro nuovo abito amministrativo non deve essere una pesante tela di mere illusioni che vecchi volponi di sinistra ci vogliono mettere addosso; lo ripeto: per quanto mi riguarda coloro che si definiscono di sinistra e hanno occupato negli ultimi venti anni posti rilevanti di potere, dovrebbero andare a casa e non occuparsi più di politica, punto.
Dite quello che volete, ma troppe volte hanno barato a spese di noi scettici elettori che votiamo a sinistra più per amore che per convinzione, cullandoci (ma forse illudendoci!?), con l'importanza e la necessità degli ideali, chiari e univoci, della libertà, dell'antifascismo, della tolleranza, dell'uguaglianza e della pace, senza accorgerci del peso dei numeri e della presentabilità dei candidati. Stavolta, nel nome degli ideali di cui sopra, nel giocare questa delicata partita elettorale ci si deve presentare ripuliti dal vecchio, rispolverando, magari, "il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà" per cercare non solo la pagliuzza dentro l'occhio di questa attuale amministrazione (che, comunque, e non mi stancherò mai di dirlo, ha lavorato e ha portato a compimento le opere iniziate), ma anche agendo per rimuovere la trave che ci acceca. Operare in tal senso e trovare il nome di un candidato a sindaco che unisca il centro sinistra, affinché le parole di Franco Monaco, Coordinatore pro tempore del centro sinistra, che ha riproposto la disponibilità "a dialogare con tutte quelle forze sociali e quei singoli cittadini che vogliono dare il loro contributo, al fine di dare ad Acri una classe dirigente che sia degna e capace di riportare la città agli antichi splendori", abbiano un reale senso di unione e non siano un piacevole intercalare settembrino, buono per chi ama sognare una sinistra compatta.
Da privato cittadino approfitto senza tante cerimonie di questo invito del coordinatore, per dare un mio personale tassello al programma di centrosinistra, partendo dalla storia di questa nostra comunità e da un luogo, situato nel Palazzo Padula, che dovrebbe essere la culla del passato di Acri e rispondere a tutti gli interrogativi storici: la Sezione Separata dell'Archivio Storico del Comune di Acri.
"Dovrebbe" Appunto! Ora a prescindere dall'inidoneità del luogo che è contenitore dei documenti, tralasciando la mancanza di un archivista responsabile (qualcuno mi corregga per favore e mi dica che c'è un archivista responsabilmente esperto!), non mi risulta che questa sezione separata di archivio è adeguatamente inventariata e fornita di tutti i mezzi di corredo necessari alla ricerca.
La cosa più grave è l'inconsistenza materiale dell'archivio stesso. Purtroppo negli anni sono stati rubati, persi, distrutti da incendi una notevole quantità di documenti e nessuna amministrazione, attuale o del passato, ha mai pensato al recupero delle carte sottratte (finiti chissà nelle mani di quale storico!), alla corretta classificazione dell'esistente e a creare i mezzi di corredo necessari per rendere fruibile tale patrimonio (se qualche amministrazione in passato ci ha pensato, il risultato attuale è deprimente). Altra necessità non di poco conto è avviare un discorso di riconoscimento degli archivi privati presenti ad Acri, con accordi tra Amministrazione e possessori di questi beni documentali, al fine di renderli consultabili agli studiosi.
Certo è ricerca ardua e faticosa rintracciare carte sparse chissà in quante mani e ricomporre vecchi archivi; così come presenta non poche difficoltà avviare un discorso con famiglie, associazioni, parrocchie, partiti politici, insomma tutti gli enti possessori di archivi di presunto interesse storico.
Inserire nel programma politico la ricerca e la valorizzazione di tutte le fonti documentali esistenti nel territorio del comune, dagli archivi privati con accordi che li aprano agli studiosi; ad un serio inventario (fatto da mani esperte!) di quanto esistente nell'Archivio Storico del Comune, è un modo per fare cultura oltre i convegni e i premi letterari che danno notorietà e pubblicità al Comune, ma cosa lasciano?
Nessuno creda che è opera semplice ciò che propongo, bisognerà avviare contatti con la Sovrintendenza archivistica e con gli Archivi di Stato, creare un gruppo di esperti e censire gli archivi privati, superando la diffidenza di chi possiede documenti e applicando le Leggi in materia.
Non sarà facile attuare tutto ciò; ma se la ricerca fruttasse, per esempio, la ricomposizione di un vasto archivio come quello del Fascio paesano, che copriva come minimo un arco di tempo di 20 anni, di cui non è rintracciabile alcuna carta, anche se molte volte è citato come fonte in documenti prefettizi dell'epoca, si farebbe Cultura con la "C" maiuscola, lontano dai riflettori e nel silenzio di una biblioteca o di un archivio, faticosamente ricostruendo la storia sui documenti, unici testimoni attendibili del nostro passato.
E stiamo parlando del 1945, di un archivio contemporaneo fatto sparire, rubato, distrutto, da coloro che erano stati compromessi col fascismo e volevano cancellarne ogni traccia, se poi uscissero carte ancora più antiche allora si che si potrebbe arricchire questa Sezione separata dell'Archivio Storico del Comune di Acri nel rispetto della Memoria e della Storia.

PUBBLICATO 6/9/2004

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