La precarietà politica che sta caratterizzando lo scorcio finale della legislatura inevitabilmente fa sentire i suoi effetti anche sul fronte amministrativo.
E' stata infatti politica la causa che ha fatto saltare la seduta del consiglio comunale, convocata per le ore 18 di lunedì scorso.
La giunta guidata da Nicola Tenuta si regge con le stampelle, e basta una sola assenza tra i banchi del centrodestra per destabilizzare tutto.
Lunedì addirittura mancavano due consiglieri, e le opposizioni non hanno avuto dubbi nell'abbandonare la sala consiliare, facendo venire meno il numero legale.
Il presidente dell'assemblea, Luigi Maiorano, ha cercato di ritardare quanto più possibile il momento della verifica, ma i suoi tentativi si sono rivelati vani.
Vi erano due argomenti da trattare e sui quali il consiglio comunale doveva pronunciarsi con un voto: salvaguardare degli equilibri di bilancio; adesione, e relativa approvazione del regolamento interno, al Piar (Piano integrato aree rurali).
La mancata riunione del civico consesso è l'ulteriore prova di una situazione politica assai confusa, che si trascina stancamente e che regge solo in vista dell'imminente traguardo delle elezioni comunali della prossima primavera.
E' solo questo che, ad esempio, permette all'amministrazione comunale di rimanere in carica, pur non avendo in consiglio una maggioranza certa su cui poter contare per far passare i suoi provvedimenti.
E' vero che il gruppo di "Acri nostra", costituitosi nella scorsa estate, non si è collocato all'opposizione, ma è altresì vero che non è neanche organico alla maggioranza.
E' in sostanza una sorta di spada di Damocle che minacciosamente accompagna la giunta comunale alla fine naturale della legislatura. Da parte sua, il centrosinistra sta al gioco delle parti, e fa di tutto per far emergere le difficoltà politiche della maggioranza, costretta a scongiurare sistematicamente il pericolo che anche un semplice malanno di stagione possa tener lontano uno dei consiglieri comunali dal palazzo Sanseverino-Falcone.
Ieri intanto è stata comunicata la nuova data: domani mattina, alle ore 9. Una riunione imminente, perché i provvedimenti da votare non possono essere rimandati alle calende greche.
Vi sono anche altre questioni in sospeso e che suscitano un certo interesse tra i cittadini.
Deve, ad esempio, essere ancora nominato l'assessore al Bilancio, oltre al vice sindaco.
La giunta è "monca" dallo scorso mese di giugno, cioè da quando a Ottone Martelli sono state revocate entrambe le deleghe.
Vi è curiosità anche intorno ai conti della terza edizione di "Acrinscena".
A tal riguardo, gli amministratori dovranno dire se anche quest'anno il Comune ha dovuto allargare i cordoni della sua borsa, o se sono bastati i fondi regionali e gli incassi al botteghino.
C'è poi la questione dell'isola pedonale.
I lavori in corso su via Sandro Pertini e su piazza Matteotti sembrano sempre più alla tela di Penelope.
I cittadini sanno, anche perché ne vivono il quotidiano disagio, che i cantieri sono aperti da dieci mesi, ma non sanno quando chiuderanno. Anche in questo caso l'Amministrazione comunale può far chiarezza.