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La mia generazione ha perso!

karla
Foto © Acri In Rete
del grande Giorgio Gaber. Un cd che vi consiglio vivamente di ascoltare…quando avete l'animo predisposto! E' un affresco della società d'oggi…un bilancio della sua generazione…ed è crudo leggere ciò che pensa, ciò che è! Crudo perché è la verità! Una verità cantata, suonata e recitata senza ipocrisia in modo lucido ed intelligente. Un uomo che è capace di trattare temi tanto importanti come la politica, l'amore, il sociale tutto in un cd e riuscire a vendere milioni di copie (questo mi rassicura ed allo stesso impensierisce)…cose rare…molto rare… Siamo quasi giunti alla fine del 2004 e la cosa più scontata e banale che si possa fare sono i "bilanci", sentendo quello di Gaber ovviamente il mio arrossisce un po'… Il suo bilancio finisce con "qualcuno era comunista", Bertinotti scrive: "quante volte abbiamo ascoltato le ultime strofe della canzone e provato un'emozione, come ascoltando l'autobiografia di una generazione. Lo dobbiamo ad un artista di talento, un artista che amiamo, che ci ha spesso costretti al rasoio della cultura critica e dell'ironia. Qui, come in una sospensione, c'è un abbandono, tanto grande è il rimpianto e l'amputazione di noi. E ora? Ora è il tempo della pena. Ma domani quelli ritorneranno". Le sue canzoni esprimono il disagio di questa società, di come la sua generazione si è trasformata " il conformista", una generazione che ha perso e che è a rischio d'estinzione. Sostiene Curzio Maltese: "In nessuno luogo e in nessuna epoca della storia, neppure nei regimi peggiori, l'eliminazione del vizio di pensare era riuscita così bene come nell'Italia contemporanea. Senza bisogno di prigionieri e tribunali speciali. Semplicemente incantando tutti al proprio narcisismo, alla mediocre e ipocrita difesa del 'particulare'. Ma basta poco, a volte solo una voce per uscire fuori da questa prigione. La vittoria dello sconfitto Giorgio Gaber è d'averci fatto sentire più liberi, meno soli." Come dargli torto?! Dov'è finita questa generazione?! Tutti venduti?! Tutti sono saltati sul cazzo del vincitore?! Non ci voglio credere…dove sono quelli di cui parla Gaber?! Gaber canta "l'appartenenza non è un insieme casuale di persone, non è un consenso a un'apparente aggregazione, l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé" questo non era solo il suo pensiero, era il pensiero della sua generazione… Oggi possiamo ritornare a farlo nostro?! Si! Dobbiamo credere nell'appartenenza, dobbiamo spiegare di nuovo le ali (anche con la consapevolezza di non saper volare), dobbiamo far rivivere questa razza in via d'estinzione…"si può"! Se vogliamo fare un regalo costruttivo, fuori dagli schemi, che sia utile… "LA MIA GENERAZIONE HA PERSO" fa per noi! Grazie Giorgio….

PUBBLICATO 28/12/2004

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