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Don Antonio Conte.

Cinzia Gencarelli
Foto © Acri In Rete
Domenica la piazza della chiesa di San Giorgio Martire di Serricella verrà intitolata a Don Conte. Il vescovo mons. Salvatore Nunnari, sarà a Serricella in mattinata per la celebrazione del 75° anniversario della consacrazione della chiesa, avvenuta nell'aprile del 1930.
È per domenica mattina l'appuntamento per la manifestazione religiosa più attesa dagli abitanti di Serricella e di tutto il comprensorio di La Mucone, l'intitolazione della piazza antistante la chiesa di San Giorgio Martire al primo parroco fondatore della chiesa, don Domenico Conte. Un avvenimento che la comunità religiosa di Serricella sta seguendo da mesi, guidata dal parroco Don Salvatore.
Don Conte, vissuto tra il 1874 ed il 1933, figura alla quale gli abitanti della zona sono molto legati. La sua è stata un'opera di sacerdote religioso e sociale, molto vicino alla gente. Una zona che in quel tempo era povera, priva di luce ed acqua nelle case, dove la gente aveva contatti con i preti solo in occasione di battessimo, matrimoni e funerali, dove lui si è fatto voler bene. Uno dei suoi sogni la fondazione una congregazione religiosa maschile intitolata Pii Operai dei Sacri Cuori, missione non portata a termine troncata da una grave malattia a soli 59 anni.
Secondo di quattro figli, don Domenico fino all'età di 19 anni ha aiuta la sua famiglia nelle faccende agricole, e solo più tardi chiese al padre di voler imparare a leggere. In quegli anni mentre si recava in paese da don Antonio Giannice si innamora di una ragazza, si parlava già di matrimonio, ma un giorno successe qualcosa che cambiò la sua vita. Per un malinteso venne accusato di aver ucciso un uomo ed arrestato.
Dopo mesi di carcere uscirono allo scoperto i veri colpevoli, ma ritornato a casa e dopo la brutta esperienza non era lo stesso. Era chiuso, schivo ed il dubbio che qualcuno lo potesse ritenere ancora colpevole lo angustiava. Esperienza che fece maturare una importante decisione, lasciò la fidanzata e si dedicò allo studio ed alla vita ecclesiastica.
A 27 anni venne ordinato sacerdote, inizialmente fu parroco della chiesa di San Pietro in Padia e poi su ordine del vescovo mons. Scanu fu trasferito a Serricella, dove non c'era la parrocchia, per costruirne una. Anni di lavoro e di sofferenza, a causa anche della sua debole salute, e solo nel 1927, dopo dodici anni di lavoro fu terminata la chiesa.

PUBBLICATO 26/11/2005

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