Opinione Letto 1373  |    Stampa articolo

Scusate se m’intrometto per la galleria.

Giampiero Mastrillo
Foto © Acri In Rete
E' da qualche giorno che si parla della galleria sulla SS 660 ed ovviamente come spesso succede diventiamo tutti tecnici e competenti, a tal punto mi corre l'obbligo di intervenire e dire qualche cosa che pubblicamente non è stato chiarito.
In vari articoli si parla di lunghezze ed esposizioni per scelta del percorso della SS 660, personalmente, invece mi soffermo su due punti: le problematiche geologiche e l'impatto ambientale, che la costruzione di una galleria apporterebbero sul territorio, proprio questi punti, secondo il mio modesto parere e la mia piccola esperienza di tecnico, sono il vero problema dell'intero progetto.
Ho avuto l'opportunità avere alcuni dati della relazione tecnica descrittiva che accompagna l'intero progetto riguardante la galleria e posso dire che i dubbi che personalmente da geologo ho sempre avuto continuano a restare, anzi, mi è sorto un dubbio ancora maggiore, che tutto ciò che doveva essere fatto non è stato fatto
Le indagini espletate, a mio parere e di qualche tecnico che quotidianamente lavora su tracciati di questo tipo, non rendono con chiarezza quali siano le problematiche geologiche esistenti, in quanto non si hanno notizie di:
  1. risultati di prove penetrometriche, che nei normali carotaggi vengono usualmente effettuate;
  2. non si parla di analisi della fratturazione della roccia;
  3. non esistono monitoraggi riguardanti dati inclinometrici;
  4. non esiste un monitoraggio idoneo della piezometria;
  5. non sono stati presi campioni di materiale indisturbati da poter analizzare, ma solo 22 campioni di materiale rimaneggiato.

Questi semplici 5 punti rendono inadeguati i dati, dell'accurato studio geologico, (come qualcuno ha detto), eseguito su Serra di Buda.
Analizzando singolarmente questi punti, possiamo dire che:
- la mancanza di prove penetrometriche (SPT) non ci fornisce alcun parametro geotecnico in situ, quali angolo d'attrito e densità relativa, oltre alla particolare condizione litostratigrafica del terreno, e tenuto conto che è prassi normale fare prove di questo tipo nei sondaggi a carotaggio continuo , mi sorge il dubbio che questi dati sono scarsamente idonei alla pubblicazione;
- la mancanza di un'attenta analisi della fratturazione, in materiali litoidi ed in zone che hanno subito forti azioni tettoniche, mi sembra una dimenticanza inaccettabile, tenuto conto del particolare ruolo che tali fratture possono avere nella dinamica idrogeologica del sottosuolo ed hanno nel dinamismo della frana del Calvario ;
- la mancanza di monitoraggio inclinometrico risulta ancora più assurda, in aree con dissesti idrogeologici superficiali e con attività tettoniche ancora attive, ricordiamo che sono presenti ancora azioni tettoniche di modellazione nella valle del Crati, in cui la valle del Mucone risulta essere pienamente inserita geologicamente, nella relazione presentata dai progettisti si parla con certezza di faglie stabilizzate (da quali indagini si acquisisce tale certezza non è dato sapere);
- si è detto che, sono stati fatti dei monitoraggi sulla piezometria per individuare l'andamento della falda, questo monitoraggio è stato eseguito attraverso pozzi di privati che sono presenti su Serra di Buda, non tenendo conto che tali pozzi vengono eseguiti senza alcun criterio scientifico e nessun tipo di progettazione, per cui l'attendibilità di tali prove mi rende notevolmente scettico in quanto bisogna almeno tener conto della presenza di due falde sovrapposte che nei pozzi utilizzati per il monitoraggio non possono essere distinguibili. Inoltre, la presenza di sorgenti a quote poco più basse della galleria stessa ipotizzano un bacino sotterraneo con livelli piezometrici quasi in prossimità della canna viaria da realizzare;
- il mancato prelevamento di campioni indisturbati rende l'intero studio maggiormente preoccupante, in quanto o la ditta esecutrice dei carotaggi aveva dei sondatori incapaci di campionare, il che rende inadeguate anche l'intero studio diagnostico sulle carote prelevate, o le caratteristiche tecniche del materiale sono così scadenti da non consentire il prelievo di campioni idonei ad una attenta analisi di laboratorio.
Da ciò che ho avuto modo di sapere sullo studio eseguito, le mie perplessità sulla litologia di Serra di Buda sono accresciute, con questo non posso dire che la galleria non sia fattibile, ma non sembra sia la scelta migliore dal punto di vista tecnico.
L'ulteriore punto che vorrei mi fosse chiarito, la V.I.A. (valutazione d'impatto ambientale) dovrebbe essere lo studio di un processo cognitivo dell'assetto ambientale del territorio, questo studio ha la finalità di poter individuare gli eventuali effetti che l'azione dell'uomo potrebbe innescare sul territorio, qualora su di esso si interviene con qualche opera.
Invece, per come è stato descritto il progetto sembra che la galleria non crei impatto ambientale in quanto non altera il paesaggio essendo in sotterranea e quindi la mancata visibilità dell'opera non provoca un alto impatto ambientale, senza tener conto dell'alterazione nella dinamica idrogeologica del sottosuolo che potrebbe innescare ulteriori disagi sul carente equilibrio territoriale sia delle falde che dei versanti già compromessi sul lato Mucone.
Anche sulla V.I.A. bisognerebbe effettuare un'analisi adeguata che metta in luce alcuni aspetti che evidenzino le caratteristiche di qualità ambientale che un'opera deve avere.
Alcuni di questi aspetti di cui bisogna tener conto possono essere elencati:

1) Rarità 6) Stabilità 11) Sensibilità 16) Valore culturale
2) Diversità 7) Inquinamento 12) Fragilità 17) Valore estetico
3) Complessità 8) Degrado 13) Resilienza 18) Valore ecologico
4) Struttura 9) Pericolosità 14) Vulnerabilità 19) Naturalità
5) Funzioni 10)Pressione antropica 15) Criticità 20) Valore economico

In tabella vengono elencati quei punti che servono ad individuare l'assetto qualitativo che un opera deve avere al fine di evitare una forte incidenza ambientale, penso che nello studio eseguito molti di questi punti non possono essere soddisfatti.
Al fine di un adeguato studio sul territorio esorterei alla lettura di alcune pubblicazioni scientifiche che possono essere di notevole interesse e chiarimento:

- AA. VV. _ Studio Geologico Geotecnico e monitoraggio della frana di Serra di Buda- Acri, (CNR-IRPI sez. Cosenza);
- Bertolami -Foggia - La formazione Kinzigitica della Sila Greca (Boll. Soc. Geol. It.- 94 - 1975);
- Dubois-Afchain- Une écaille à Aptychus et à filaments, coincée dans le granite d'Acri (Compte Rendu - Soc. Geol. Fr.- 1966);
- Dubois - L'écaille d'Acri (Compte Rendu - Soc. Geol. Fr.- 1966);
- Guzzetta- Ancient Tropical weathering in Calabria- (reprint from Nature vol. 251 -1974);
- Ietto - Il cristallino -metamorfico della Calabria e le gallerie - (Atti del I convegno intern. sui problemi tecnici nella costruzione di gallerie - Torino 1969);
- Nicotera - Studio petrografico e prove di resistenza alla perforazione su alcune rocce calabresi (SME -Soc. Merid. Elettr. 1956);
- Oldow - Ferranti- et Al..- Active fragmentation, the Adria, the north African promontory, central Mediterranean orogen (Geology -2002)
- Zumpano - Lineazioni strutturali e tettoniche della Calabria (CNR-IRPI sez. Cosenza).

Ci sono ancora molte altre pubblicazioni interessanti che chiariscono le particolari condizioni del nostro territorio, che possono aiutare in modo razionale a fare scelte appropriate per la cittadinanza acrese.


PUBBLICATO 3/1/2007

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