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L'assessore Grabriele interviene sui precari.

Luigi Chimento
Foto © Acri In Rete
"Un’ occasione da non perdere per dare dignità alle centinaia di migliaia di lavoratori precari della Pubblica amministrazione ". Lo dice Amedeo Gabriele, assessore acrese del Pdci, nel commentare la battaglia che il suo partito sta facendo a livello nazionale per stabilizzare in maniera definitiva Lpu e Lsu. "Lo sciopero di Catanzaro – continua Gabriele – è il segno tangibile che i tempi sono maturi per riconoscere retroattivamente la copertura assicurativa e previdenziale ai lavoratori e per creare un meccanismo che porti loro ad essere equiparati in toto ai lavoratori pubblici a tempo indeterminato. La regione ed i comuni non devono tergiversare su tale questione ma mettersi sin da subito al lavoro per stilare un programma che espliciti tempi e modalità dell’intervento. Ad Acri ci stiamo già muovendo in questa direzione". Gabriele, ribadisce che "l’emendamento in finanziaria per i lavoratori precari è una creatura del Pdci, a sottolineare lo spirito di un partito che non tradisce la sua identità. Orgogliosi si essere comunisti – continua – perché come ha detto Diliberto, “il nostro cuore è ancora offeso dalle ingiustizie del mondo”. L’assessore Gabriele è reduce insieme al segretario provinciale Tonino Morrone ed a tutti i comunisti italiani acresi, dalla manifestazione romana del 21 gennaio per commemorare gli 86 anni dalla nascita del Partito comunista." Ci sono mille motivi – dice Gabriele – per cui è fondamentale che in una società come la nostra ci sia ancora chi si senta “Comunista e basta”. Il primo è proprio il Lavoro, che non può essere precario e sottopagato, plasmato a misura per il datore di lavoro. Lavoro, che ancora viene svolto in taluni casi senza le minime condizioni di sicurezza, in un clima omertoso che non rende onore ad uno stato che si definisce civile. Nella manifestazione di Roma – conclude Gabriele – è intervenuto anche il pubblico ed in particolare una ragazza, una precaria del settore privato, che, ha auspicato come la battaglia contro il precariato debba estendersi presto anche alle imprese, o avremo generazioni future condannate a non poter sognare più una vita normale".

PUBBLICATO 31/1/2007

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