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Morrone sugli ecomostri.

Luigi Chimento
Foto © Acri In Rete
Tonino Morrone, segretario provinciale dei Comunisti italiani, evidenzia l’egregio lavoro svolto dall’Assessorato all’Urbanistica della Regione, per la felice risoluzione della vicenda ecomostri."L’inizio dei lavori per l’abbattimento dell’ecomostro di Stalettì – dice Morrone - è un momento epocale nella politica di tutela del patrimonio ambientale regionale. Un nuovo corso caparbiamente perseguito dall’Assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi. Il duro lavoro di Tripodi, si è concretizzato con la recente approvazione delle “Linee guida della pianificazione regionale”, che, poste a base dell’oramai imminente QTR – Quadro territoriale regionale - proiettano la Calabria verso una nuova cultura della pianificazione paesaggistica. L’abbattimento di Stalettì, è solo il punto di partenza di una battaglia al degrado ambientale, che, continuerà su altri casi esemplari di abusivismo. Le Linee Guida – continua il comunicato - rappresentano il modo antagonista, rispetto al passato e ai rigurgiti antidemocratici, di intendere il territorio ed il suo governo; sono essenziali ad uno sviluppo sostenibile scevro dalle lotte intestine della politica. La parola fine agli obbrobri di cemento, sui quali si disquisiva da oltre un ventennio, è la conseguenza della forza propositiva degli uomini del Pdci calabrese, la cartina al tornasole dei risultati che sta ottenendo Michelangelo Tripodi per una Regione, la Calabria, che di rado trova politici in grado di partorire progetti innovativi che la sappiano valorizzare. Con la Legge Paesaggio di Tripodi – termina Morrone - la Calabria diventa una delle pochissime regioni d’Italia con una piattaforma legislativa per lo sviluppo ambientale". Una commissione di tecnici predisposta dall’Assessorato all’urbanistica, ha individuato - oltre all’ecomostro di Stalettì e ad altri otto per i quali è stato dato il via libera alla demolizione - 732 casi di degrado ambientale in tutta la Regione che necessitano ancora di procedimenti burocratici prima dell’arrivo delle ruspe. Villaggio Lopilato di Stalettì – questo il nome del più tristemente famoso ecomostro nostrano, da anni in cima alle classifiche delle associazioni ambientaliste nazionali – è stato costruito negli anni ’70 in un sito culturale di importanza comunitaria(a ridosso delle cosiddette Vasche di Cicerone e della tomba di Cassiodoro). I lavori, di quello che doveva divenire un complesso turistico monumentale, furono bloccati. Si erano dimenticati la concessione edilizia.

PUBBLICATO 31/1/2007

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