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L'ABR boccia l'area.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Esultano gli ambientalisti ed i comitati cittadini che si sono costituti per dichiararsi pubblicamente contrari alla riqualificazione della zona. Piazza Purgatorio, mai come in questo momento il toponimo è opportuno, croce e delizia delle varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate dal 1998 ad oggi.
Della sua riqualificazione se ne parla appunto da otto anni. Da allora il comune è stato guidato da tre diversi esecutivi.
Nessuno di loro è riuscito a portare a termine il tanto discusso intervento.
Anzi, la giunta guidata da Angelo Rocco, nell’ estate del 1999 con la sfiducia della maggior parte dei consiglieri, ne pagò amaramente le conseguenze dopo appena nove mesi di governo. L’ attuale amministrazione comunale, guidata dal diessino Elio Coschignano, si è trovata una questione che lo stesso primo cittadino, in più di un’ occasione, ha affermato che avrebbe volentieri fatto a meno di affrontarla. Le cose adesso si complicano forse irrimediabilmente. Nei giorni scorsi, infatti, l’ Autorità di Bacino Regionale, un organo di controllo della Regione, ha bocciato non tanto il progetto quanto l’ area di intervento. Piazza Purgatorio, come si evince anche dagli elaborati, rientra nelle aree ad alto rischio idraulico, R4, dove appunto è vietata ogni tipo di costruzione. Solo dopo un accurato studio idraulico si potranno fugare, eventualmente, i tanti dubbi. Ma i dirigenti dell’ Abr sono stati chiari. La normativa dice anche che i soggetti interessati, ovvero il Comune che mette a disposizione l’ area ed il privato che dovrà riqualificarla, possono effettuare studi volti alla riclassificazione dell’ area ma in questo caso questa sembra molto improbabile.
Se poi a tutto ciò si aggiunge un corposo quanto esaustivo esposto di un comitato cittadino, un vero e proprio dossier, inviato alla Regione ed alla stessa Abr, in cui sono contenuti una serie di motivi per i quali l’ area non può essere “toccata”, la riqualificazione appare assai difficile.
Lo stesso comitato sottolinea anche come la zona sia demaniale e quindi pubblica e come tale non può essere soggetta ad interventi se non sdemanializzata. Per l’ amministrazione comunale una brutta questione tanto più visto che piazza Purgatorio fa parte del P.r.u. in cui è compresa anche la realizzazione del teatro. Il rischio è quello di perdere i fondi a patto che il comune non metta a disposizione del privato, che ha un regolare contratto, un’ altra area. L’ intervento consisterebbe nella costruzione di un’ area verde, di una serie di locali e di parcheggi sotterranei per un importo che sfiora i dieci milioni di euro.

PUBBLICATO 4/2/2007

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