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A proposito di Rifondazione…

Giovanna Scaramuzzo
Foto © Acri In Rete
"Noi non ci omologheremo mai, porteremo avanti le nostre idee con forza e con sempre maggiore convinzione, nel rispetto del mandato che i nostri elettori ci hanno dato…".
"Il segretario e tutto il circolo del P.R.C. di Acri"…; "A Noi non serve"…
Leggendo queste dichiarazioni mi verrebbe da chiedere agli illustri compagni di Rifondazione: noi chi? Le idee di chi porterebbero avanti con forza e convinzione? Ah, forse si tratta delle idee di un segretario affetto da deliri di onnipotenza, di "qualche" fedele servitore in attesa del suo momento e di uno pseudo assessore alla cultura, attaccatissimo alla sua bella poltrona, che non si capisce bene cosa c'entri con questo partito (pare che sia un dubbio non solo mio) e che forse un giorno ci spiegherà bene cosa intenda lui per cultura e come intenda promuoverla effettivamente ad Acri, risparmiandoci le banalità dichiarate su "Nuovi Orizzonti".
E vi prego egregi compagni che non si dica che questo è lo sfogo di chi ha il dente avvelenato per una qualche promessa infranta, dato che altro non è che un'ulteriore denuncia di una situazione all'interno del partito ormai insostenibile; un partito che esiste di nome ma non di fatto, che non viene riunito mai per nessuna decisione e dove c'è qualcuno che si arroga il diritto di parlare in nome di tutti.
Un paio d'anni fa il segretario e leader indiscusso dal partito, annunciava sui giornali il rinnovamento di "Rifondazione" grazie all'ingresso di un gruppo di giovani. Ma quei giovani che probabilmente hanno peccato di ingenuità, che fine hanno fatto? Hanno finalmente aperto gli occhi e si sono resi conto dell'impossibilità di fare attualmente politica, con impegno e passione, in un partito come Rifondazione. Ritengo che noi giovani non dobbiamo lottare per conquistarci uno spazio che ci spetta di diritto, ma forse facciamo comodo solo in periodo di campagna elettorale.
Questa non è una resa perché rimane in me la convinzione che noi giovani dobbiamo fare politica in maniera autonoma e indipendente, fuori dai partiti presenti sulla scena acrese e lontani dal modo in cui i politicanti che ci governano, troppo innamorati delle loro poltrone, intendono la politica.

PUBBLICATO 7/2/2007

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