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Irruzione nella casa natale del Beato Angelo.

Vincenzo Barone
Foto © Acri In Rete
Un’irruzione nella casa natale del Beato Angelo d’Acri. Ignoti, l’altra notte, hanno fatto ingresso nella chiesetta situata nel rione Casalicchio, in pieno centro storico.
La scoperta è stata fatta ieri mattina da alcuni residenti del borgo antico, dopo essersi resi conto che il portone d’ingresso era stato visibilmente forzato.
Scattato l’allarme, sul posto si sono recati il superiore della Basilica dei Cappuccini, padre Giovanni Loria, ed i carabinieri della stazione di Acri. Nella casa-cappella dove nacque il religioso acrese, i malviventi pensavano di trovare oggetti di valore in oro o in argento.
Per fortuna i frati hanno avuto accortezza di non lasciare nella chiesetta calici e altri suppellettili preziosi. Gli scassinatori si sono limitati a danneggiare solo il grande portone in legno.
Eppure nell’antica cappella c’è un mezzo busto in bronzo raffigurante il Beato Angelo d’Acri attaccato alla parete ed una statuetta della Madonna di inestimabile valore votivo. La zona storica, da Casalicchio fino alla Basilica di via Cappuccini, è densamente popolata. Eppure nessuno si è accorto di quello che stava avvenendo durante la notte.
Nella casa natale del cappuccino, che viene aperta solo in alcuni periodi dell’anno, non sono stati trovati segni o indizi che possano far risalire all’identità dei malfattori. Il tentativo di furto perpetrato ai danni della chiesetta ha lasciato molto sconcertati gli abitanti del rione.
I balordi, con l’uso di qualche leva, non hanno avuto difficoltà nel procurarsi un ingresso. Ieri mattina un senso di profonda preoccupazione è stato manifestato da quelli che si sono trovati di fronte al portone spalancato. Gli stessi residenti chiedono una presenza maggiore delle forze dell’ordine nel borgo antico di Acri per evitare che nella zona si verifichino altri simili episodi. In passato, stando alle testimonianze di alcuni di questi acresi, si sono registrati danni alle auto in sosta durante le ore notturne da parte di vandali.
«Atti del genere – commentano gli abitanti del Casalicchionon dovrebbero verificarsi. È sicuramente opera di furfanti che credevano di trovare nella chiesa qualche bene prezioso.
Una volta che i ladri si sono resi conto che non c’è nulla di tutto questo, si sono dati alla fuga. Resta comunque un gesto che dovrebbe far salire l’attenzione sui fenomeni legati alla dilagante microcriminalità in questa città
».







PUBBLICATO 17/2/2007

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