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Il romanzo del Sindaco.

Garotti & Garotto
Foto © Acri In Rete
Io so.
Io so che le responsabilità sul Piano di Recupero Urbano che comprende la riqualificazione di Piazza Purgatorio, partono dall'amministrazione Tenuta e arrivano all'amministrazione Coschignano, nessuno escluso.

Io so che la frase "CHI OGGI RIVENDICA MERITI, DOMANI POTREBBE ASSUMERSI RESPONSABILITA'…" a chiusura del comunicato-manifesto a firma dell'Amministrazione Comunale, racchiude tutte le vergognose responsabilità politiche dell'attuale amministrazione comunale e conferma la pochezza, di azione e di pensiero, a cui ci ha abituati questa Giunta, rammaricando e addolorando quanti in questo Sindaco avevano riposto un po' di speranza e di rinnovata passione politica.

Io so che la frase è rivolta a quel gruppo di liberi abitanti acresi che si firma Comitato Cittadino per la Tutela di Piazza Purgatorio, promotore di una battaglia sull'iter di approvazione del progetto di riqualificazione della Piazza e, essendo un comitato cittadino spontaneo e libertario, la nostra amministrazione comunale ha pensato bene di lanciargli una scorretta e disonesta staffilata, non accorgendosi, il nostro Sindaco, che parlando di Responsabilità si è messo in un goffo e acrobatico circuito in cui, alla fine, l'unico responsabile politico (o capro espiatorio) risulterà lui.

Io so che la responsabilità della Giunta e del Sindaco non sarà responsabilità civile, di certo non è responsabilità penale, ma di sicuro è responsabilità etica in quanto presuppone, nell'accezione morale del termine responsabilità, la predeterminata consapevolezza delle conseguenze di cui le loro scelte politico-amministrative sarebbero state foriere; se così non fosse, l'inadeguatezza di questa amministrazione sarebbe ancora più palese, poiché non è in grado di prevedere le conseguenze delle proprie azioni e, quindi, non è in grado di governare. Perché governare in modo etico vuol dire assumersi la responsabilità nei confronti dell'altro e, l'altro in questione, è il popolo acrese.

Io so che l'attuale maggioranza ha problemi di compattezza e un chiaro disturbo di comunicazione interna, che la costringe a delle acrobazie amministrative che sacrificano la politica alta e producono, a mio avviso, una ordinaria e cattiva amministrazione e, se ciò non bastasse, deturpano il territorio innalzando al cielo delle inutili brutture architettoniche, a propria immagine e somiglianza, come l'ascensore "Calamo", talmente sgraziata e inservibile, che ricorda tanto l'inutilità della villa in cemento armato fatta a Piazza Annunziata, giustamente demolita dall'amministrazione Tenuta.

Io so tutte queste cose.
Credo sia difficile che questo mio "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti siano inesatti.
Se il Sindaco o chi per lui, obietterà che quella frase finale sul manifesto è rivolta all'attuale opposizione che in questa faccenda non è immune da responsabilità, se così fosse, se questa sarebbe la scusante dell'Amministrazione Comunale, non potrei fare altro che chiedere a tutta la Giunta di presentare le opportune dimissioni; poiché, in primo luogo, la sua scrittura e il suo destinatario avrebbero dovuto essere più precisi ed espliciti, dato che il Comitato Cittadino (spontaneo e apartitico) è nato con l'inequivocabile fine di operare per la Tutela di Piazza Purgatorio e, quindi, non lo si può che vedere come possibile e unico ricevente dell'attacco; secondo, su quel manifesto non avrebbe dovuto esserci la firma dell'Amministrazione Comunale di Acri, ma dei leaders dei partiti che la compongono…a proposito chi paga la fattura della stampa? Oppure, ultima e non remota ipotesi, la frase è un messaggio cifrato interno al centro sinistra, della serie "chi deve capire, capirà!".

Io so che questa Giunta Comunale è allo sbando, confonde la lotta politica con la corretta pratica politica che avrebbe, invece, presupposto un riconoscimento del Comitato Cittadino e l'avvio di un sereno e fattivo colloquio sull'intero operato dell'Amministrazione, ma questo non è oramai più possibile, considerato che ogni riunione di maggioranza si trasforma in un accesso e maschio confronto di posizioni inconciliabili.

Liberamente ispirato da Pier Paolo Pasolini, Scritti Corsari, Milano 1975-1990, pagg. 88-93 - 14 novembre 1974. Il romanzo delle Stragi.



PUBBLICATO 18/2/2007

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