Comunicato Stampa Letto 1141  |    Stampa articolo

La pirica verita’ bagnata nel Calamo.

Ass. Culturale Anarconda
Foto © Acri In Rete
È del udente vedere il modo in cui, la giunta comunale di Acri, tenta di liquidare la questione di Piazza Purgatorio in cinque o sei particelle di verità, peccando di approssimazione politica e culturale, e chiudere, questa sorte di "soluzione finale", con una frase più vicina all' idiozia che al colpo di teatro.
Il sindaco Coschignano, in una amatoriale conferenza stampa, ha comunicato una evangelica pura verità, svelando i veli della dea Sais come Novalis nei suoi "notturni". Ha spiegato l'origine della specie edilizia, con piglio darwiniano e preso dalla sua voglia di sviscerarsi eloquentemente, non si è reso conto di aver toccato il punto G di piazza Purgatorio, ovvero il punto di attenzione che indica un' area a richio danni. Allora ci si chiede, come mai portare avanti il progetto di una specie di "Colosseo" in una zona così rischiosa?
La ghiottoneria rappresentata da un massiccio pasto di cemento speculativo su un terreno demaniale, quindi dello stato , quindi pubblico e quindi zona non a comparto di edilizia economica e popolare è la risposta e la risposta a questo interrogativo spontaneo, nato dalla "pura verità della giunta comunale. Dal silenzio, presagio di chissà quali fuochi di artificio, sono passati a fare esplodere un "mortaretto" che ha fatto pure cilecca, errore che nella comunicazione pubblicitaria avrebbe definito il fallimento di uno spot ed il ritiro del prodotto dal mercato.
Ma non siamo a questo, perché una città come Acri ha bisogno di ridefinire le priorità che la salvino dallo stillicidio dell'emigrazione e non la individuazione di cose pubbliche dove applicare privatizzazioni torbide e dannose all'economia locale.
È errato anche, da parte degli amministratori comunali, puntare il dito verso cittadini che si muovono contro un progetto oggettivamente inutile e pericoloso, perché l'unica responsabilità di una comunità è quella di non parlare e di non opporsi a ciò che crede sbagliato.
Perciò usare una frase di stile minatorio è come adottare una forma di bullismo politco a scapito, non di persone che sanno difendersi benissimo, ma di un luogo debole come il nostro paese.

PUBBLICATO 22/2/2007

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