Opinione Letto 2016  |    Stampa articolo

Liberi e lontani dal popolo delle liberta’!!!

Paolo Straface
Foto © Acri In Rete
Siamo ormai proiettati verso le elezioni politiche di domenica e lunedì prossimo e ognuno realizza le proprie riflessioni finali prima di scegliere il governo a cui affidare il proprio futuro. Anch'io ormai da giorni sono immerso in tante discussioni e tanti concetti vengono fuori da esse. Ho deciso di proporne alcuni con la voglia di rimanere in un contesto politico nazionale tralasciando quello locale sul quale più volte ho espresso il mio parere.
In una maniera forse un po' insolita non ho partiti da proporre ma un appello vorrò comunque lanciarlo nel corso di queste righe.
Grazie ai potenti mezzi d'informazione di cui oggi disponiamo e alle esperienze dirette che il vivere quotidiano ci propone sembra ormai chiara la necessità di innescare nel nostro paese un forte processo di cambiamento e modernizzazione. Ci troviamo di fronte ad un'Italia in cui c'è gente costretta a comprare UN SOLO gambero in pescheria, un'Italia in cui un giovane ingegnere appena laureato può ritenersi fortunato di riuscire a stipulare un primo contratto di lavoro a 1300 euro al mese (nell'ottimistica ipotesi che lo trovi) mentre in Germania si parte dai 2000 euro.
Un'Italia piena di contraddizioni e paure, un'Italia figlia della politica degli ultimi quindici anni, del berlusconismo e all'anti-berlusconismo.
Una nazione che deve necessariamente progredire dal punto di vista dell'organizzazione delle istituzioni, infrastrutturale ed energetico nonché dell'equità sociale.
Beh! In un' Italia con tali esigenze, nonostante la sfiducia indotta da parte della recente classe politica, è necessario andare a votare! Esprimere un sentimento, non cedere ad un comodo astensionismo, non abbandonarsi alle scelte degli altri.
Bisogna trovare la forza, il coraggio, la rabbia, l'orgoglio di voltare pagina, di esprimere un parere ed affidare delle responsabilità!
I giovani, ma anche quelli meno giovani,devono capire che non è possibile ritornare al passato, affidarci per l'ennesima volta ad un simpatico imprenditore ultrasettantenne che ha avuto la possibilità di governare e che è stato uno dei protagonisti dell'Italia di cui parlavo in precedenza. Candidato alle elezioni politiche per la quinta volta, superbo al punto tale da anteporre a volte altri interessi a quello supremo per un politico: il bene della propria nazione. Alcuni mesi fa rifiutò di creare un governo provvisorio che avrebbe potuto quanto meno fare delle riforme di primaria necessità, dimostrandosi lontano anni luce dall'idea di uomo di governo che aveva uno dei principali artefici della nostra repubblica, Alcide De Gasperi, che amava definire grande statista "chi pensa alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni".
Non è poi possibile, a mio parere, affidare la nuova Italia a chi rimanendo legato a nostalgie del passato inneggia ancora alla lotta di classe e a politiche non più adatte ad una società moderna, dalle nuove esigenze rispetto al passato.
Ritengo allora quanto mai necessario affidarsi alle innovazioni, e a chi obietterà di non riscontrare delle novità ma di intravedere sempre le stesse facce, rispondo di essere fermamente convinto, con l'ottimismo che mi contraddistingue, che dei mutamenti saranno, a mio parere, presenti sulla prossima scheda elettorale. Mi riferisco ad un paio di idee innovative e ad un paio di candidati che per la prima volta si presentano agli elettori per chiedere la loro fiducia, come quella dell'unione di centro o del partito democratico, sulle quali investire per il futuro. lo sforzo che chiedo è quello di accontentarsi dell'idea per il momento, il che non è poco, magari turandosi il naso un po' da una parte un po' dall'altra, per arrivare in un prossimo futuro a cambiare quelle facce di cui la gente è ormai stanca.
Pieno di belle speranze e fiducioso della capacità di reagire al peggio del popolo italiano, RIMANGO TOTALMENTE CONVINTO CHE LA REAZIONE DEBBA COMINCIARE DAL NON PUNTARE SULL'ON. BERLUSCONI PER MIGLIORARE LA NOSTRA AMATA ITALIA!

PUBBLICATO 09/04/2008

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