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Vigliaturo. Ora la citta’ chiede le dimissioni da direttore artistico.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Valerio Vigliaturo, in arte Valerio Manni, cantautore nonché direttore artistico del museo "Silvio Vigliaturo", intitolato al padre, ovvero al noto artista del vetro, è nell'occhio del ciclone. Dopo la sua breve, ma pungente, esibizione a Radio Padania, dove ha cantato "S.P.Q.R., tratto dal suo ultimo disco "Il momento giusto", si è scatenato un putiferio. In questa vicenda ci sono due vittime.
Entrambe indignate ed arrabbiate. Sono la città e lo stesso Valerio Vigliaturo che è nato e vive a Chieri. Nel centro silano, dal 2006, è presente il museo che custodisce circa duecento opere tra dipinti e sculture. C'è di più. Il bravo Silvio Vigliaturo, acrese di nascita, periodicamente, dona alcune delle sue creazioni mentre durante l'anno organizza mostre con artisti internazionali. Sicuramente un bel viatico sotto l'aspetto culturale, un bel biglietto da visita per la città. Nella scorsa estate numerosi sono stati i visitatori, molti dei quali provenienti da fuori provincia. Insomma un ottimo risultato per il museo del vetro.
Che, però, rischia adesso di passare in secondo piano. Da un paio di giorni in città non si parla d'altro; secondo gli acresi Valerio Vigliaturo ha sbagliato e non merita più di ricoprire il ruolo di direttore artistico. Deve dimettersi.
Persino il sindaco Trematerra ha condannato l'episodio del Vigliaturo-cantante. Non è escluso, quindi, che quanto prima lo statuto che regola il funzionamento del museo, potrebbe cambiare. A supportare questa possibilità arriva anche una raccolta di firme promossa da alcuni esercizi commerciali e partita nella giornata di ieri. A tarda sera erano già un centinaio le firme raccolte a favore delle dimissioni di Vigliaturo.Lo stesso, contattato, è un fiume in piena. Se la prende con giornalisti e webmaster rei, secondo lui, di aver amplificato una notizia "leggera" e di aver estrapolato solo una parte della canzone.
"Il Corriere.it, dice, ha scritto erroneamente "Siamo padani…" mentre io ho cantato "Sono padani…" riportando come una caricatura le affermazioni di Bossi e dei leghisti. E nella prima parte i porci e tutti gli animali non sono riferiti ai romani ma ai politici e ai personaggi del mondo dello spettacolo che ci rappresentano."
Infine, afferma; "ho dedicato due anni della mia vita per creare, allestire e promuovere la nascita del Museo e che io e mio padre abbiamo dato il nostro sangue ad Acri con 240 opere che sarebbe stata la mia eredità. Cosa sarei? Un leghista buonista?"

PUBBLICATO 04/10/2010

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