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Casa famiglia, appello alle istituzioni.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Manca davvero l'ultimo miglio per completare un progetto cui la cooperativa sociale “Don Milani” di Acri sta dedicando tutte le sue energie da circa dieci anni. Si tratta di una casa famiglia, che sta nascendo nella zona di Santa Zaccheria. «La struttura – spiega Nello Serra, presidente della “Don Milani”- ospiterà non solo anziani, ma anche diversamente abili senza nessuno e persone in condizioni di estrema difficoltà». Finora «sono stati spesi circa 600 mila euro, anche grazie alla spinta iniziale della benefattrice Giuseppina Gencarelli, che ci ha messo a disposizione 200 mila euro, e la vendita del nostro vivaio. Per il resto dobbiamo dire grazie ai tanti cittadini che hanno dimostrato una grande sensibilità verso un progetto che riguarda non solo la “Don Milani”, ma tutta la collettività acrese”.
Per quanto riguarda la capienza, “a regime, la struttura potrà ospitare quindici persone, che qui praticamente vivranno, ma per le attività diurne abbiamo un'ampia disponibilità. Inoltre disponiamo anche di un palazzo nel centro storico, che può ospitare altre persone”. Finora le istituzioni non hanno dimostrato tantissimo interesse, “anche – spiega ancora Nello Serra - per una nostra scelta di tenere fuori la politica. Ora comunque chiediamo al Comune che ci dia una mano: quello che può, sappiamo di non poter chiedere la luna”.
Una volta completata, “la casa famiglia conta di mantenersi da sola, con l'autofinanziamento. Almeno questo è il nostro obiettivo, considerato che le cronache sono piene di progetti falliti perché troppo appoggiati alle pubbliche sovvenzioni, soprattutto a quelle provenienti dalla Regione. Nella casa famiglia si terranno numerose attività, che oltretutto serviranno a mantenere in esercizio gli ospiti, attraverso cui, come una famiglia, tirar fuori il necessario ad andare avanti”.
C'è la necessità di “far passare un messaggio molto semplice: questa struttura è di tutti, perché tutti potremmo averne un giorno bisogno”. Insomma, manca qualche decina di migliaia di euro per arrivare al traguardo ed è necessario un ultimo, generoso sforzo da parte di tutti i cittadini.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 07-10-2010.

PUBBLICATO 08/10/2010

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