OPINIONE Letto 3399  |    Stampa articolo

Ogni limite ha una pazienza.

Franco Bifano
Foto © Acri In Rete
Passi che Bossi chiama i romani porci, dimenticando che andando spesso a Roma è lecito ritenere che nel “porcile” in fondo ci sguazzi alla grande pure lui.
Pazienza se Monsignor Fisichella sostiene, senza provare un minimo di disagio, che se Berlusconi, raccontando un a barzelletta, bestemmia nostro Signore “bisogna contestualizzare”. Proviamo, allora, a verificare se sono derogabili anche altri comandamenti, ad esempio non fornicare e non desiderare la donna d’altri, cosi il Premier si tranquillizza definitivamente. Forse converrebbe ricordare a Monsignor Fisichella che è scritto: “non si possono servire due padroni” (in questo caso Berlusconi e Dio).
Conveniamo, che servire il primo porta vantaggi immediati e più appetibili.
Non importa se non suscita indignazione che un Parlamento contaminato da inquisiti, condannati, puttanieri, e piduisti, non conceda l’autorizzazione ai magistrati per usare le intercettazioni nelle quali l’On. Cosentino (già noto per uso di dossier patacca) parla con pericolosi camorristi di faccende non proprio trasparenti. In fondo, si sa, parlare con gli elettori non è mica un reato.
Può anche andar bene che l’On. Stracquadanio (che a me sembra un personaggio di fantasia come Etabeta o Mister Magò) affermi senza provare vergogna che per le donne è lecito prostituirsi per far carriera. (magari con ultrasettantenni che hanno il potere di mandarti in televisione o anche a fare il Ministro). Stracquadanio per chi non lo sapesse è anche consigliere politico del mitico Ministro Gelmini (fonte wikipedia).
Non ci scandalizziamo se il Sindaco leghista di Adro riempie con il simbolo del suo partito una scuola pubblica: ingresso, giardino, muri, vetrate, bagni e la carta igienica, o se intesta la scuola a Gianfranco Miglio considerato da sempre l’ideologo della Lega. Peccato, però, che sia lo stesso Miglio che Umberto Bossi, dopo lunghe liti, aveva definito, con la eleganza che lo contraddistingue, “una scoreggia nello spazio” per evidenziarne, evidentemente, le qualità culturali.
Tuttavia quando sembra che ormai nulla potesse superare il limite della nostra pazienza ecco che Radio Padania diffonde “l’allegro motivetto” che Valerio Manni ha voluto dedicare a Roma e ai romani. Vai a sapere cosa passa, a volte, per testa agli artisti! Certo ingraziarsi la Lega oggi va anche di moda, ricevere complimenti ed applausi dalle camice verdi è gratificante. Per un meridionale poi deve essere una vera libidine. Però, caro Manni, il pericolo è sempre in agguato: con Bossi infatti, come la storia insegna, passare da grande artista a scoreggia planetaria il passo è davvero breve.
Per molti Acresi, forse, Lei ha rappresentato una delusione, non tanto per la mediocre canzonetta ma per aver detto, subito dopo, di essere stato frainteso. Su via Manni, avremmo apprezzato un po’ più di coraggio. Ammettere di aver fatto una stronzata non è poi la fine del mondo.


PUBBLICATO 08/10/2010

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