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Ospedale, Trematerra e Psc, non si muove una foglia.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Ad Acri, sebbene le temperature rispecchino lo scorcio finale dell'inverno, nell'attività politica si avverte il torpore tipico della stagione primaverile. Non si muove una foglia. Eppure sul tappeto vi sono questioni che, almeno sulla carta, dovrebbero essere al centro del dibattito tra le forze politiche.
C'è innanzitutto l'imminente chiusura del punto nascita, già fissata per il prossimo 1 maggio, e il ridimensionamento del nosocomio cittadino. Sulla vicenda regna un assurdo e incomprensibile silenzio, come se la cosa riguardasse altri.
C'è poi il nuovo Piano Strutturale Comunale, che il tecnico incaricato, il Prof. Pierluigi Cervellati, ha già presentato nelle linee generali, confermando che sul territorio occorre che ci si fermi nella costruzione di nuove abitazioni, considerato che ce ne sono già in abbondanza rispetto alle esigenze di una popolazione in costante decremento demografico.
Non si sa se questa impostazione sia condivisa dal centro - destra che governa la città; anche se, in sostanza, Cervellati va dicendo queste cose dal 1995, cioè da quando ricevette dall'allora sindaco Pasquale Zanfino l'incarico di ridisegnare lo sviluppo urbanistico di Acri. L'amministrazione comunale è d'accordo con Cervellati?
La domanda, del tutto legittima, diventa quasi peregrina se neanche le opposizioni si sono incaricate di farla al primo cittadino. Il punto è che non si sa neanche come la pensi il centrosinistra nelle sue varie articolazioni. Tranne il pronunciamento personale di qualche esponente, sul nuovo Psc le opposizioni finora non hanno assunto una posizione ufficiale, magari suffragata da una pubblica manifestazione.
Infine una questione squisitamente politica. Con l'insediamento all'Europarlamento di Strasburgo, per Gino Trematerra scatta l'incompatibilità con la carica di sindaco. Non lo ha ancora detto, ma opterà chiaramente per l'euroscanno.
Possibile che nessuno delle opposizioni lo incalzi per sapere come stiano le cose, anche nella prospettiva di un nuovo ricorso alle urne ormai rimandato alla primavera del 2012? E' di tutta evidenza che i partiti preferiscano, almeno quelli presenti in consiglio, limitare la loro azione alle assise municipali nelle poche occasioni in cui c'è la necessità di un loro pronunciamento su questo o quel provvedimento.
Quelli che invece non siedono tra i banchi del palazzo Sanseverino-Falcone sembrano aver smarrito la bussola, il loro ruolo di analisi, sintesi e cerniera tra cittadino e istituzioni, sulle diverse questioni che riguardano l'intera comunità.

Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 12-03-2011.

PUBBLICATO 12/03/2011

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