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Ospedale, chiesto un Consiglio

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Le opposizioni consiliari di centrosinistra ci riprovano e chiedono una nuova convocazione del consiglio comunale, a seduta aperta, sul futuro dell'ospedale. In passato, una riunione in tal senso era stata convocata, sempre su sollecitazione delle opposizioni, ma era saltata per l'assenza, comunicata pochi minuti prima, del presidente della giunta regionale, nonchè commissario ad acta per il Piano di rientro dal debito sanitario, Giuseppe Scopelliti. La nuova richiesta è stata depositata al Comune martedì scorso ed è firmata da tutti i consiglieri di minoranza.
«Premesso - scrivono i consiglieri firmatari - che il decreto n.106, del 20 ottobre 2011, a firma del presidente Scopelliti, ha previsto il ridimensionamento del presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri, in ospedale montano; che, a seguito del suddetto decreto, il presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri passerà a venti posti letto per medicina Generale e altri sedici posti letto multidisciplinari; che di fatto, contestualmente alla soppressione dei reparti di Chirurgia, Psichiatria, Ginecologia e Ostetricia, incerto è il futuro del Pronto Soccorso, della Radiologia e del laboratorio di Analisi; i gruppi consiliari di minoranza chiedono» al presidente del consiglio comunale, «di convocare, nell'immediatezza, apposito consiglio comunale, aperto al contributo dei cittadini, delle forze politiche e sociali, al fine di discutere e proporre la revoca del decreto n. 106, così da salvaguardare l'ospedale di Acri e garantire, conformemente al dettato costituzionale, un servizio sanitario di qualità rispondente all'esigenza dei cittadini».
Nei giorni scorsi il sindaco Gino Trematerra aveva ostentato un certo ottimismo sulle sorti del nosocomio cittadino. Lo aveva fatto anche alla vigilia della chiusura del punto nascita, avvenuta lo scorso 1 maggio. Secondo il primo cittadino, ci sono tutte le condizioni affinchè quello di Acri non sia più un ospedale di montagna, ma acquisti un nuovo status. Intanto si è costituito spontaneamente un comitato cittadino a difesa dell'ospedale, che si è riunito ieri pomeriggio. E' stato più volte sottolineato, nell'occasione, che il comitato vuole collocarsi al di fuori delle logiche politiche e combattere contro il ridimensionamento del “Beato Angelo”. Il primo cittadino di Acri, Gino Trematerra, nei giorni scorsi, aveva ribadito la necessità di mantenere un profilo basso in termini di proteste, considerato che finora in altre realtà non hanno prodotto risultati di rilievo. Per il sindaco, è la politica che deve farsi carico del problema e risolverlo.










Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 10-11-2011.

PUBBLICATO 10/11/2011

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