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Assise aperta per l’ospedale

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Sono le sorti dell'ospedale cittadino a tenere banco nella scena politica locale. Ed era ora, dopo una lunga fase di apatia, nella quale sembrava che del “Beato Angelo” non interessasse a nessuno. E' bastato che un manipolo di giovani chiamasse a raccolta la coscienza cittadina sulla questione per riempire la capiente Sala Polivalente.
Quei giovani hanno costituito un Comitato di lotta permanente a difesa del nosocomio cittadino, che rischia seriamente un ridimensionamento più vicino a una surrettizia chiusura che a un presidio sanitario efficiente. Per mercoledì 30 novembre è in programma una imponente manifestazione, che ha l'obiettivo di chiamare a raccolta tutte le energie della città intorno al capezzale di un nosocomio che non può assolutamente essere a una sorta di Pronto Soccorso allargato. Nei giorni scorsi si sono moltiplicate le iniziative di sensibilizzazione. La Cgil ha dato vita a un sit-in di protesta proprio davanti alla sede dell'ospedale, definendo a chiare lettere “una beffa” la denominazione di “ospedale di montagna”. Il sindaco Gino Trematerra, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo assessore comunale alla Sanità, ha fatto nuovamente sfoggio di ottimismo e ha dichiarato che si sta lavorando per il superamento della condizione di “ospedale di montagna”. Intanto le opposizioni consiliari di centrosinistra avevano presentato l'ennesima richiesta di un consiglio comunale aperto sulla questione ospedale. Inizialmente la conferenza dei capigruppo aveva convocato una sola riunione, per lunedì prossimo, solo sull’assestamento di bilancio.
La cosa non era piaciuta alle minoranze consiliari, al punto che il Pd aveva addirittura minacciato di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e del presidente del consiglio. Ieri nuova conferenza dei capigruppo, con diversa decisione: il consiglio comunale aperto sull’ospedale si terrà nel prossimo fine settimana, probabilmente sabato o domenica.
La maggioranza avrebbe voluto farlo il 12 dicembre, data in cui sarebbe stato presenta anche il presidente Scopelliti, ma per le opposizioni era troppo lontana nel tempo. Le inquietudini maggiori, al momento, riguardano gli effetti del decreto numero 106, firmato dal presidente Giuseppe Scopelliti e che non promette assolutamente nulla di buono per il futuro della struttura sanitaria. Il punto nascita, nonostante solo qualche giorno prima il sindaco avesse dato assicurazioni in senso contrario, è stato chiuso, con disposizione del presidente e commissario Scopelliti, lo scorso primo maggio. E questo evidentemente pesa come un macigno su una comunità ormai disillusa.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 22-11-2011.

PUBBLICATO 23/11/2011

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