Chi si aspettava un consiglio comunale infuocato, è rimasto deluso. Chi si aspettava un’opposizione agguerrita, deve attendere altre occasioni. E’ stata, invece, un’assise soporifera, dai tonica pacati anche se il confronto tra maggioranza e minoranza, è stato quello di muro contro muro. Ed a parte, qualche rara eccezione, anche l’opposizione ha deciso di non affondare i colpi. Eppure la vigilia, caratterizzata da un comizio in piazza dell’ex sindaco Trematerra e da un paio di comunicati al vetriolo da parte del Pd, prometteva scontille. Alla fine il conto consuntivo è stato approvato grazie a tredici voti contro cinque contrari, Pd e IdV.
Numeri e risultati sono stati illustrati dall’assessore al bilancio, Vigliaturo che ha ammesso il rispetto del patto di stabilità ma anche la forte diminuzione dei trasferimenti. Tuttavia, a parte per il settore trasporti e per la mensa scolastica, i tributi non sono stati aumentati. Critici Pd e IdV che giudicano l’amministrazione “fallimentare e scarna di risultati.”
Per Minisci (IdV), “ci sono state poche idee e scarsa partecipazione nelle scelte” e definisce il presidente del consiglio, Straface, “come il Re Travicello.” Per Bonacci, Cozzolino e Capalbo (Pd) “si è fatta solo ordinaria amministrazione, non è stato rispettato quanto previsto nel bilancio di previsione ed anche il potere contrattuale così decantato non ha prodotto risultati.”
Secondo Arena (Udc), i “risultati arriveranno in questo ultimo anno di governo. Sono pronti una serie di decreti ed alcune opere saranno appaltate, i giudizi li daremo alla fine.”
Da rilevare, infine, una importante dichiarazione di Pino Capalbo, ex segretario locale Pd: “farò di tutto perché una eventuale alleanza tra noi e l’Udc non avvenga e se dovesse essere il contrario abbandonerò il partito.” Capalbo, quindi, non curante di quanto avviene a livello provinciale e regionale, anticipa i tempi e mette paletti.
Chissà che ne pensano altri dirigenti democratici che, invece, con l’Udc ci dialogano con piacere.