Anche i circa cento Lsu-Lpu della cittadina silana, in forza al comune ed alla comunità montana, ieri mattina hanno incrociato le braccia. Si sono ritrovati davanti alla sede municipale accompagnati dai rappresentanti sindacali, Gianni Tripoli della Fesla-Cisl, e Teresa Aiello, della Cgil. A nome dei lavoratori chiedono, per l’ennesima volta, l’apertura di un tavolo di trattative presso il ministero del walfare per discutere del loro futuro.
“Questi lavoratori – dice Tripoli – pagano regolarmente le tasse, ovvero sono riconosciuti dallo Stato e dalla Regione solo ai fini fiscali ma non gli vengono versati i contributi. Noi ci battiamo anche per la loro stabilizzazione dopo quindici anni di precariato e di incertezze. Ora, però, - conclude Tripoli - la prima cosa da fare è quella di parlare del futuro imminente visto che la politica regionale e quella nazionale non hanno previsto alcun piano di trasferimento delle risorse agli enti utilizzatori per garantire il sussidio da giugno a dicembre di questi lavoratori che nel comune di Acri danno un apporto fattivo ai vari uffici altrimenti in grave difficoltà.”