Una grande storia è sempre la somma di piccoli universi che vivono e respirano al suo interno. Così è per “La casa di Abou”, il centro di prima accoglienza che da anni offre un porto sicuro a tanti ragazzi provenienti da terre in cui la guerra rappresenta spesso l'unico ricordo di una infanzia rubata.
Qui molti ragazzi sono ripartiti e si sono rifatti una vita, spesso all'interno della comunità acrese, che li ha accolti, coccolati e integrati.
Tra queste microstorie c'è anche quella di Jamal, arrivato nel centro presilano dal lontano Sudan.
Da Acri, dopo aver frequentato il centro, le sue attività scolastiche, ricreative e di formazione, aver ottenuto un permesso di soggiorno, una casa e un lavoro, Jamal ha deciso di trasferirsi in Germania.
Qui ha conosciuto Tina, una ragazza tedesca della quale si è innamorato. L'amore è ricambiato e i due si sono sposati, coronando il loro sogno d'amore.
Nei giorni scorsi, in Municipio, è stata l'assessore Anna Vigliaturo a unire i due in matrimonio. A festeggiarli gli operatori del Centro, la cooperativa Promidea, che lo gestisce, i ragazzi che attualmente vi sono ospitati, amici provenienti da Cosenza, ma soprattutto tanti acresi che hanno conosciuto e che nutrono affetto per Jamal. Dopo la cerimonia, tutti a festeggiare all'Hollywood, locale in centro, fino a tarda notte.
Storie simili da sole rappresentano già un valido motivo di orgoglio e una riprova fedele della validità del lavoro svolto da questo manipolo di operatori che stanno garantendo a tanti ragazzi una prospettiva futura.



Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 24-5-2012