Sulla Gazzetta Ufficiale n. 178, dell’01 agosto scorso, è stato pubblicato il decreto di scioglimento del consiglio comunale di Acri. E’ stato firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso 17 luglio ed è stato controfirmato dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri.
E’ il naturale seguito alla decadenza da sindaco di Gino Trematerra, che, essendo entrato in una condizione di incompatibilità con la carica di parlamentare europeo e avendo optato per quest’ultima, ha dovuto abbandonare la poltrona di primo cittadino, conquistata al termine delle elezioni comunali del 2010.
Gli elettori acresi dovranno tornare alle urne quasi certamente nella prossima primavera, a distanza di tre anni dalle consultazioni comunali precedenti, e dovranno anche votare per le contestuali Elezioni Politiche.
Con un quadro politico in continua evoluzione, ipotizzareschieramenti diventa un esercizio d’azzardo più che una ipotesi basata su scenari verosimili.
Paradossalmente potrebbero, per tutta una serie di possibili intrecci legati alle dinamiche nazionali, presentarsi sotto le stesse insegne Udc e Partito Democratico, cioè i piùagguerriti antagonisti delle ultime stagioni politiche locali.
E’ certo una ipotesi di improbabile attuazione, ma ragionando in un contesto teorico potrebbe sembrare tutt’altro che peregrina. Nella pratica invece diventa quasi irrealizzabile, anche in considerazione della specificità politica della Regione Calabria e della natura stessa dell’Udc, che ha sempre considerato le alleanze come un fatto momentaneo e non come uno schieramento strategico di lunga durata.
In mezzo c’è anche la stagione congressuale del Pd, che si dispiegherà nel prossimo mese di settembre e dalla quale potrebbero venire delle indicazioni interessanti in vista delle alleanze e delle scelte da effettuare in riferimento all’ormai imminente consultazione elettorale.
Anche qui tuttavia c’ è una buona dose di incertezza. Infatti il Pd ha nello statuto e nel Dna il meccanismo delle primarie, cui si è ricorsi anche nella scelta del candidato a sindaco nel 2010.
Qualora dovesse andare in porto, ragionando sempre in astratto, l’alleanza con l’Udc, l’istituto delle Primarie andrebbe accantonato.
A ciò bisogna poi aggiungere altri soggetti protagonisti che certo dovranno fare i conti con le scelte di Pd e Udc, ma che dovranno poi decidere come muoversi, anche autonomamente.
Insomma, ipotesi se ne possono fare tante, ma occorrerà comunque fare i conti con la natura assai poco trasparente dell’attuale quadro politico nazionale.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nelle consultazioni elettorali del 28 e 29 marzo 2010 sono stati eletti il consiglio comunale di Acri (Cosenza) ed il sindaco nella persona del signor Gino Trematerra; Vista la deliberazione n. 7 del 20 aprile 2012, con la quale il consiglio comunale ha dichiarato, ai sensi dell'art. 69 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la decadenza del signor Gino Trematerra dalla carica di sindaco; Ritenuto, pertanto, che ai sensi dell'art. 53 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ricorrano gli estremi per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza; Visto l'art. 141, comma 1, lettera b), n. 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Sulla proposta del Ministro dell'Interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;

DECRETA

Il consiglio comunale di Acri (Cosenza) e' sciolto.

Dato a Roma, addi' 17 luglio 2012

NAPOLITANO Cancellieri, Ministro dell'interno

Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 9-8-2012