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L'associazione 'Sacrilegi' chiede di liberare la quercia del belvedere

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Il gruppo “Sacrilegi” ha iniziato durante l’estate un percorso itinerante, poetico e politico, sui e nei luoghi del territorio di Acri che negli anni stanno subendo quelli che i suoi componenti definiscono “numerosi sacrilegi”.
All’interno di questo percorso, oltre che una serata dedicata all’arte e al cinema, tenutasi nel chiostro della comunità montana, è stato anche organizzato “Libera quercia”, un aperitivo attorno a una quercia che si affaccia sul belvedere della città e che “da circa dieci anni vive imprigionata nel cemento”.
L’intento originario – spiega una nota dell’associazione - era probabilmente quello di valorizzare il luogo e la quercia, ponendola in maggiore evidenza e visibilità, ma le modalità di questa valorizzazione sono state miopi e dannose. Il belvedere è oggi sporco, spoglio, infestato da insetti e bottiglie di vetro, poco frequentato, arricchito solo da qualche graffito e da scritte d’amore eterno sui muri circostanti e la quercia è molto sofferente, costretta in uno spazio soffocante di marmi e cemento”.
All’incontro hanno partecipato anche esponenti nazionali e locali di Legambiente, che già da un anno si occupano, nel confronto con l’amministrazione comunale, della “liberazione della quercia dal cemento”. A tal proposito, Legambiente Acri aveva organizzato “La festa dell’albero” nel novembre e, in quell’occasione, “l’amministrazione comunale aveva assunto l’impegno pubblico di liberare la quercia dal cemento, intento ancora non soddisfatto”.
Libera quercia” ha avuto il merito di “far incontrare persone e organizzazioni che hanno a cuore il territorio come bene pubblico facendo diventare la quercia del belvedere un emblema dei troppi maltrattamenti che i territori subiscono per decisioni pubbliche non sensate.
Sacrilegi, Legambiente e tutti coloro che erano presenti all’incontro chiedono con forza all’amministrazione di liberare la quercia dal cemento, di restituire respiro alle sue radici e di recuperare un uso comune di uno spazio che da belvedere oggi è solo un malvedere
”.
A tal proposito, sarà realizzata “da un esperto agronomo, ricercatore dell’Università della Calabria, una relazione tecnica sullo stato di salute della quercia e sulle necessità del suo recupero. La relazione sarà presentata all’amministrazione comunale, e in particolare alle persone che hanno la responsabilità del verde pubblico della cittadina, con l’intento principale di liberare la quercia dal cemento e di restituire al belvedere una dignità di spazio pubblico che oggi ha perso”.

Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 24-8-2012

PUBBLICATO 24/08/2012

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