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Il cranio e il bacino trovati sul greto del torrente

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Erano usciti di casa alla ricerca di funghi, due persone del luogo, poco dopo aver cominciato a rastrellare il bosco, si sono trovati di fronte una scena per alcuni versi inquietante. Sono da poco passate le 14 di mercoledì scorso, località Galluzzo, a sud del centro abitato, a circa venti chilometri, a ridosso dei confini con il comune di Rose.
Nei pressi di un piccolo torrente, da quelle parti ve ne sono a iosa, i due cercatori di funghi hanno avvistato alcuni strani oggetti. Non ci hanno impiegato molto tempo a capire che, in realtà si trattava di resti umani. Nascosti tra la fitta vegetazione, facevano bella mostra un teschio e due ossa, ovvero, come e' stato accertato in seguito, resti di una spalla e di un femore.
I due hanno subito avvisato i carabinieri della locale stazione che sono intervenuti alla guida del maresciallo Roberto Luciani. Lo stesso, poi, ha coinvolto anche la Compagnia di Rende. Quella di Galluzzo, si tratta di una zona impervia, di cui solo la gente del luogo ne conosce vita e miracoli. E’ stato difficile anche per gli investigatori raggiungere quel lembo di terra costituito da alberi e piante di ogni genere. Qui il sottobosco regala, porcini, ovuli e rositi e questo è proprio il periodo migliore per la loro raccolta. Una zona, insomma, non di passaggio e conosciuta solo per la presenza di ottime sorgenti e raggiungibile solo a piedi.
Grazie ai due temerari e' stata fatta una scoperta che ha destato curiosità ed interesse. Di chi sono questi resti? E da quando tempo erano lì? Si tratta di uomo o donna? Sono alcune delle domande che si sono poste gli inquirenti ma anche la gente del luogo. Ed infine: fanno parte di una persona morta per cause naturali o per qualche altro motivo? O, forse, prelevati dal cimitero ed abbandonati in quella zona? Da prime verifiche effettuate dai militari ed esperti, pare che i resti umani risalgono ad almeno venti anni ma saranno i Ris di Messina, che tra pochi giorni effettueranno studi più approfonditi, a fornire risposte più certe.
La Procura ha aperto un’inchiesta affidata al dott. Giuseppe Casciaro.




PUBBLICATO 21/09/2012

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