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E' allarme ambulanti irregolari

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Continua a destare allarme tra i commercianti il fenomeno degli ambulanti irregolari.
La crisi di per sé morde e gli operatori commerciali acresi sono alle corde, con consumi ridotti ai minimi termini e tasse da pagare.
Chi non ha già abbassato la saracinesca fa i salti mortali per tenere aperto l’esercizio.
In questa situazione la concorrenza sleale di chi vende in giro per la città senza averne i requisiti di legge può rappresentare la fatidica goccia che fa traboccare il vaso.
Abbiamo ripetutamente denunciato il fenomeno alle autorità competenti – dice Vincenzo Toscano, presidente della Confcommercio di Acri -, senza tuttavia riuscire a debellarlo.
Nei mesi scorsi
– continua il presidente della Confcommercio – abbiamo intrapreso numerose iniziative pubbliche di sensibilizzazione, affinché anche il consumatore contribuisse e combattere questa forma di concorrenza sleale.
C’è comunque una carenza di controlli che permette a chi fa il furbo di continuare a operare
”.
E’ il settore alimentare quello che desta le preoccupazioni maggiori, soprattutto perché chi acquista dagli ambulanti non in regola non ha alcuna forma di tutela.
Manca la certificazione di provenienza e soprattutto l’igiene non sempre è garantita.
I prodotti ortofrutticoli sono da tempo sotto i riflettori, ma anche i latticini sono tra i più gettonati.
Di recente ha conosciuto un incremento di vendite da ambulanti il pesce. E qui la questione, se possibile, si fa anche più seria.
Chi dà la garanzia di acquistare pesce fresco o comunque di provenienza certificata?
C’è poi la questione dei locali in cui viene conservato. Vendere prodotti ittici in giro significa garantire la giusta temperatura di conservazione, con mezzi climatizzati e coibentati. Quanti ambulanti poi rilasciano regolare scontrino e quanti hanno le necessarie licenze? Quanti utilizzano bilance a norma? Sono tutti interrogativi che evidentemente non tutti si pongono, con ignari consumatori che magari risparmiando qualche euro preferiscono eluderli.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 21-11-2012

PUBBLICATO 22/11/2012

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