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Comunicato stampa PD

Partito Democratico - Acri
Foto © Acri In Rete
Siamo in campagna elettorale e questo spiegherebbe ogni cosa…. il dispiegarsi e il progressivo disvelarsi di posizioni, che andranno a definire il quadro politico del Partito Democratico acrese in vista delle prossime elezioni, ma occorre fare alcune dovute e necessarie puntualizzazioni al fine di essere credibili e fornire ai cittadini informazioni corrette in nome di una verità che non può essere taciuta.
Il candidato alle primarie del PD acrese Giuseppe Cristofaro, nel corso della conferenza stampa tenutasi in data 27 novembre, indetta per discutere della sua candidatura, ha sferzato un attacco nei confronti del Partito Democratico che ha definito "chiuso", artefice di "un'opposizione poco chiara e trasparente dovuta all'ambiguità di alcuni personaggi che vi operano al suo interno", e ancora un partito che non ha saputo veicolare l'interesse dei cittadini a esprimersi nel corso delle primarie nazionali di domenica scorsa, ed, infine, l'attacco più duro e ignobile, l'accusa di agire in maniera antidemocratica non consentendo di procrastinare la data delle primarie locali previste per il prossimo 16 dicembre.
E' vero in guerra tutto è ammesso e ognuno utilizza i mezzi che ha a disposizione ma è doveroso fare chiarezza riguardo alle illazioni sopraelencate, perché l'intelligenza non va offesa pensando di manipolare sofisticamente le parole allo scopo di creare un teatro di nefandezze in cui possa giganteggiare la propria immagine. Procediamo con ordine con una breve disamina storica sull'operato e la ratio del nostro candidato per comprendere meglio la "coerenza" delle accuse mosse:
il Candidato Cristofaro, Dirigente Regionale del Partito è stato alla finestra negli ultimi due anni e mezzo dell'amministrazione Trematerra senza mai preoccuparsi di prendere posizione, in una logica consociativa a lui evidentemente cara; contrario ad ogni proposta di cambiamento, ovviamente per fini personali, si è scagliato contro i suoi stessi compagni di partito, si ricordi a tal riguardo la lettera dai toni scurrili, volgari , disonesti indirizzata al suo " compare " per bloccare la candidatura a Sindaco di Mario Bonacci . Nel 2005 ancor prima di conoscere l'esito delle elezioni, in un'intervista a Radio Acheruntia, Cristofaro sparò a zero sul gruppo dirigente e sul candidato a sindaco Elio Coschignano. Nel 2010 non condividendo la candidatura di Giacomo Cozzolino si defilò da qualsiasi impegno elettorale….salvo comizi di piazza mirati alla denigrazione del candidato.
Basta questa succinta ricostruzione storica per smentire clamorosamente le accuse di ambiguità, scarsa coesione, etc., che il candidato alle primarie Cristofaro muove agli "inquisiti" del partito.… attaccare i presunti vizi altrui serve a giustificare i propri!
Arriviamo alla storia recente: le primarie.
Il partito ha organizzato la manifestazione profondendo impegno e serietà, la partecipazione c'è stata , probabilmente si poteva fare meglio, tutto è migliorabile, ma non si dimentichi che proveniamo da un clima di sfiducia nei confronti della politica ed il risultato ottenuto deve essere considerato con rispetto per quei cittadini che hanno dato,con la loro partecipazione, il segnale che la politica, quella onesta, può ancora essere in grado di rintracciare le aspettative, le priorità della comunità in cui viviamo, per di più in un periodo così buio.
Infine, riguardo al presunto atteggiamento antidemocratico del partito che non ha consentito di spostare la data delle primarie locali, è doveroso, innanzitutto, chiosare il termine "clan" riferito al direttivo. Il direttivo è un organismo, come chiaramente Cristofaro sa, eletto democraticamente dal congresso e non certo un gruppo di famiglie dove si organizzano petizioni, mascherandole magari con la parola partecipazione, finalizzate unicamente ad ottenere voti. La partecipazione democratica si realizza con l'apertura verso tanti giovani liberi e forti nelle idee che troveranno la propria dimensione partecipativa alle scelte coinvolgendoli nella realizzazione di un progetto politico nuovo e non con le promesse di qualche poltrona.
Noi sposiamo la politica delle alleanze rivolta ai partiti che condividono un progetto nuovo negli uomini e nelle idee, non dei quattro amici che decidono scelte e strategie davanti a un bicchiere di vino..in tal caso il termine "clan" calza a pennello.

PUBBLICATO 02/12/2012

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