LETTERA Letto 4467  |    Stampa articolo

Lettera aperta al segretario del PD Giuseppe Capalbo

Angelo Le Pera
Foto © Acri In Rete
Caro Segretario Giuseppe Capalbo,
sono uno studente fuori sede che da quasi quattro anni vive a Torino. Sono uno dei 115 ragazzi che ha sottoscritto l'Appello degli studenti e lavoratori fuorisede al PD per le Primarie per il candidato sindaco.
Le scrivo questa lettera perché io, come anche altri in quell'elenco, sono un tesserato del Partito Democratico di Acri, che ha sempre partecipato alla vita politica del nostro paese sin da quando esistevano i Democratici di Sinistra, all'interno della Sinistra Giovanile.
Ho sottoscritto la mia prima tessera nel 2005, entrando per la prima volta nella storica sezione dei DS emozionato e pieno di entusiasmo, come un bambino al suo primo giorno di scuola. In quel luogo ho condiviso insieme a tanti altri miei compagni lotte, battaglie, discussioni, congressi, sentendomi sempre al centro e credendo in qualche modo di fare qualcosa di utile per Acri, di fare la Politica, seppur ancora un adolescente, ma con tante idee e tanti progetti. Ero in piazza nel 2005 quando vincemmo le elezioni con Elio Coschignano, e percorrendo la strada che portava al Municipio si sentiva quell'entusiasmo, quella gioia, che a raccontarlo ora ad un ragazzo di quindici anni che vede la politica come una casta chiusa, una cosa a se di cui lui non fa parte, sarebbe davvero impresa ardua.
Ho partecipato, con la Sinistra Giovanile, a tanti confronti, a tante sfide, a volte anche contro i dirigenti del nostro stesso partito che qualche volta ci prendevano un po' sottogamba, rimanendo poi clamorosamente scottati quando nel congresso locale dei DS del 2007 (l'ultimo di quella fase storica) vinse la mozione di Fabio Mussi, appoggiata dalla sola Sg, contro la più gettonata mozione Fassino sostenuta da tutto il gruppo dirigente che allora era maggioranza di governo ad Acri.
Nel 2007 nasce il Partito Democratico e nell'ottobre di quell'anno viene eletto segretario, tramite il processo delle primarie, Walter Veltroni.
Dal 2009 vivo a Torino, qui ho votato per le primarie che hanno eletto Bersani segretario, ho continuato a seguire la vita politica di Acri. Quando per la prima volta ad Acri si sono svolte le primarie del Partito Democratico, io fortunatamente c'ero (perché per altri motivi mi trovavo ad Acri), ma molti miei compagni no, perché studenti fuori sede, che non hanno avuto la possibilità di partecipare, quegli stessi ragazzi che hanno preso parte alla vita politica di questo paese da sempre in prima linea, che hanno contribuito a far crescere questo partito, che lo hanno portato alle grandi vittorie e lo hanno rialzato dopo le grandi sconfitte. Quegli stessi ragazzi che, insieme a molti altri che non sono iscritti a nessun partito, Le stanno chiedendo oggi di poter scegliere, di poter decidere chi sarà il prossimo sindaco di Acri.
Perché parliamoci chiaro, caro Segretario, questa volta tocca a noi. E non possiamo permetterci di sbagliare. Chi si propone di fare il sindaco di questo paese deve avere la massima legittimazione possibile, un'investitura chiara e trasparente.
Allora chiedo a Lei, caro Segretario, di avere coraggio, chiedo al direttivo del mio partito di ritornare sulle decisioni prese, di aprirsi alla cittadinanza tutta, ma soprattutto chiedo rispetto nei confronti di tanti ragazzi e ragazze che alla politica ci credono e vogliono partecipare. In quell'elenco ci sono 115 studenti e lavoratori, che vivono Acri come un rifugio, un luogo dove poter ritornare sempre e comunque. Molti di loro vogliono ritornare a vivere e a lavorare nel loro paese, ingegneri, architetti, dottori e tanti altri. E allora sono loro, soprattutto loro, che hanno il diritto di poter scegliere in che tipo di paese tornare un giorno.
In conclusione caro Segretario, spero che ad Acri nasca davvero un qualcosa di nuovo, di bello e di partecipato, e che queste primarie non si trasformino soltanto in una inutile resa dei conti.

PUBBLICATO 02/12/2012

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