Quando a rimanere la stessa e' la miopia di chi ascolta gli orchestrali
Franca Sposato
Leggendo l’articolo della LACA pubblicato su Acri In Rete (clicca qui, ndr), nel quale viene esternata la preoccupazione circa il progressivo spostamento dei servizi del Poliambulatorio di Via Julia presso l’ospedale “Beato Angelo”, ritengo opportuno fare delle precisazioni che consentano ai cittadini di capire il perché delle scelte che vengono compiute.
Intanto sgombriamo il campo da ogni equivoco, e tranquillizziamo i componenti della LACA e con essi tutti i cittadini. Nessuna ambizione personale dietro la decisione dello spostamento. Nessuna idea distorta o addirittura (questa completamente campata in aria) nessuna intenzione di usare i locali del Poliambulatorio come futura allocazione degli uffici comunali. Ricordo alla LACA ed ai cittadini di Acri che l’edificio strategico di proprietà del Comune con funzione di Centro Soccorso Sanitario sito in Via Julia è oggetto di finanziamento per adeguamento sismico, per un importo di € 598.600,00, come da Decreto Dirigenziale n°4967 del 21/05/18, pubblicato sul BURC n°58 del 08/06/18. Dovendo iniziare i lavori è stato necessario individuare dei locali dove poter spostare i servizi ambulatoriali. Al fine di evitare il rischio che un eventuale spostamento potesse determinare il blocco dei servizi e delle prestazioni, a totale discapito dei tanti utenti che ogni giorno si rivolgono agli specialisti operanti nel Poliambulatorio, si è ragionevolmente deciso di utilizzare il secondo piano dell’Ospedale B.Angelo, ad oggi completamente vuoto. Una soluzione ragionevole ma anche temporanea, è chiaro. Lo spostamento è preordinato alla realizzazione dei lavori, e durerà solo fino a quando questi non termineranno, orientativamente entro il 2020. Nessuna intenzione, come artatamente insinuato, di far rimanere il poliambulatorio all’interno dell’ospedale. Nessuna idea distorta di snaturare l’ospedale della sua identità e della sua funzione. Del resto, se questa fosse stata l’intenzione che senso avrebbe avuto chiedere ed ottenere un finanziamento per mettere in sicurezza il poliambulatorio che necessita con urgenza di lavori di adeguamento. Il Poliambulatorio verrà messo in sicurezza e ritornerà alla sua naturale destinazione. Perché quando questa amministrazione parla di “cittadella della salute”, che costituisce uno degli obiettivi inseriti nel programma presentato alla città e da questa ampiamente approvato, non intende certo far riferimento ad un accorpamento ospedale - poliambulatorio. Siamo ben consapevoli anche noi che trattasi di prestazioni di natura diversa. La creazione di una cittadella della salute è preordinata alla volontà di allocare all’interno dell’ospedale quei servizi che sono complementari alle prestazioni ospedaliere e che oggi avendo una collocazione in edifici privati comportano per l’Azienda sanitaria l’esborso di un fitto che potrebbe essere evitato. Il riferimento chiaramente è a servizi come il CUP, l’Ufficio Protesico, il Consultorio e tutti gli altri uffici che non andrebbero a snaturare l’ospedale della sua naturale destinazione, ma semmai ad arricchirlo in termini di efficienza e celerità nell’eseguire le varie prestazioni. Nessun passo indietro dunque. Ma solo una soluzione temporanea per rendere possibili lavori urgenti ed improcrastinabili. Nessun passo indietro neppure per quanto riguarda l’attuazione di quanto stabilito nell’atto aziendale, essendo confermata la destinazione del terzo piano dell’ospedale al servizio di riabilitazione e al reparto di lungodegenza con 15 posti letto la cui realizzazione è ormai imminente. La soluzione paventata e chiesta dalla Laca circa un possibile utilizzo per lo spostamento dei servizi ambulatoriali della Comunità Montana non è praticabile, dal momento che non tiene conto del fatto che presso i locali della Comunità Montana è presente l’unico Museo di Funghi Liofilizzati dell’Italia, all’interno del quale sono presenti strumenti e macchinari industriali non facilmente spostabili. Senza voler tenere conto che comunque anche i locali della ex Comunità Montana sono inadeguati dal punto di vista strutturale. Nessuna intenzione dunque di affossare l’ospedale, anzi sarebbe opportuno che si riconoscesse una volta per tutte, senza far demagogia politica, quello che questa amministrazione ha fatto in questo primo anno e sta facendo per l’ospedale. Quando ci siamo insediati lo abbiamo trovato completamente depauperato delle sue funzioni e del suo organico. Ridotto davvero neanche ad una casa di cura. Oggi grazie all’impegno di questa amministrazione abbiamo ottenuto : nomina direttore sanitario; apertura risonanza magnetica; apertura ambulatorio oncologico; completamento organico pronto soccorso, con sei medici su sei; ripartenza attività chirurgica con rafforzamento organico medico. Risultati evidenti che purtroppo vengono volutamente ignorati, solo per fare demagogia e critica sterile. Quando ci si accusa di fare solo ordinaria amministrazione, e di non aver fatto nulla per rilanciare seriamente il nostro ospedale, non si fa altro che demagogia politica, alimentando una rappresentazione della realtà non corrispondente al vero e fuorviante, che lede ed offende l’intelligenza dei cittadini acresi. Il nostro obiettivo è il bene comune, e in questo bene comune ci rientrano anche e soprattutto i servizi sanitari che verranno strenuamente difesi e sempre più migliorati, perché questo è l’impegno che ci siamo presi con tutti i cittadini. |
PUBBLICATO 20/09/2018
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