Ha perso la città
Marcello Perri
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Da settimane, ormai, tiene banco l’argomento “ecodistretto”. Questo ha portato lo “scrontro” tra fazioni politiche, i cittadini si sono subito organizzati dando vita ad un comitato, segno che ancora la comunità è viva, ma soprattutto ha fatto scomodare il primo cittadino che, probabilmente non felice di avere voci contrarie, con il suo articolo, ci ha rassicurato, spiegato cos’è un ecodistretto e spazzato via ogni tipo di dubbio.
Ora sì che possiamo dormire tranquilli. Scrivo queste parole non perché io sia favorevole o contrario all’eventuale nascita di un ecodistretto ad Acri, scrivo queste parole perché, forse, il cittadino viene visto come un “nemico”, specie se esprime un pensiero contrario a chi detiene il potere. Il cittadino vi ha scelto, purtroppo. Ora vi tocca ascoltare. Scrivo queste parole, per delusione e amarezza. Sono abili nello spostare l’attenzione su ciò che interessa loro. Da cittadino, incazzato, mi preoccupa di più la situazione del nostro ospedale. Vorrei essere rassicurato. Vorrei vedere lo stesso impegno da parte delle istituzioni. Tutti insieme, nessuno escluso, senza badare al colore politico. Ed invece no. Anni di prese in giro. La nostra comunità ha bisogno di un ospedale che dia risposte. Tra i banchi del consiglio comunale, continuano a vendere fumo facendoci credere che tutto è cambiato. Continuano i proclami, ma intanto chi ha necessità di un’ambulanza deve aspettare che magari arrivi da Rende. Chi ha bisogno di un posto per passare gli ultimi giorni della propria vita in un letto pulito circondato da umanità e professionalità, deve attendere settimane per avere una risposta. Nel frattempo si muore circondati dall’ignoranza di chi dovrebbe essere al fianco del cittadino. Ma loro, continuano a dirci che tutto va bene. Questi signori, dovrebbero farsi delle domande. Dovrebbero toccare con mano il disagio che vivono i cittadini. Dovrebbero prendere atto del periodo buio che da anni attraversa la nostra cittadina. Una cittadina svuotata e spenta. Acri non ha bisogno di fumo e, probabilmente nemmeno dei rifiuti della provincia. Acri ha bisogno di ossigeno. “Hanno vinto le corsie preferenziali Hanno vinto le metropolitane Hanno vinto le rotonde e i ponti a quadrifoglio… Hanno vinto le corporazioni infiltrate nei consigli comunali I loschi affari dei palazzinari… Hanno vinto i pendolari… Le montagne d'immondizia, gli orizzonti verticali… Ma ha perso la città, ha perso un sogno Abbiamo perso il fiato per parlarci Ha perso la città, ha perso la comunità Abbiamo perso la voglia di aiutarci…” |
PUBBLICATO 11/08/2019 | © Riproduzione Riservata

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